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Torino, muore di pertosse a 12 anni: indagate due pediatre. Era stato dimesso dall’ospedale tre volte in 48 ore

06 Settembre 2025 - 14:47 Ugo Milano
andrea vincenzi
andrea vincenzi
La Procura di Ivrea alle prese con il caso. Da chiarire come mai non sono stati disposti né un ricovero, né una radiografia toracica

Andrea Vincenzi,12 anni, portiere dell’Usd Gassino San Raffaele residente a Castiglione Torinese, è morto il 21 febbraio 2024 dopo una corsa disperata in ambulanza. La diagnosi arrivata troppo tardi parla di pertosse trasformata in un grave versamento pleurico che ha reso vano ogni tentativo di salvarlo. Ora due pediatre dell’ospedale di Chivasso, in provincia di Torino, che avevano seguito il ragazzo nei suoi ultimi accessi al pronto soccorso, sono indagate per omicidio colposo nell’esercizio della professione sanitaria. Sul caso sta indagando la Procura di Ivrea, con l’obiettivo di capire se si sia trattato di un errore medico e se la morte del 12enne si sarebbe potuta evitare.

Le indagini sulla morte del piccolo Andrea Vicenzi

Il fascicolo, aperto dalla Procura di Ivrea, è un atto dovuto per consentire l’incidente probatorio richiesto dal legale della famiglia, l’avvocato Stefano Castrale. La pm Maria Baldari ha incaricato due periti, Monica D’Amato e Vincenzo Tipo, di analizzare la documentazione clinica e i campioni biologici per chiarire se la morte del ragazzo fosse inevitabile o se sia stata il risultato di errori diagnostici e terapeutici. Secondo le prime ricostruzioni, durante il terzo accesso al pronto soccorso nell’arco di 48 ore, le due dottoresse non avrebbero adeguato la terapia antibiotica nonostante il peggioramento del quadro clinico. Non avrebbero disposto una radiografia del torace né un ricovero ospedaliero, decisioni che avrebbero probabilmente potuto permettere di individuare l’infezione e monitorarne l’evoluzione.

La vita del piccolo Andrea: la famiglia e la passione per il calcio

L’autopsia del medico legale Alessandro Marchesi ha confermato che Andrea è morto per insufficienza respiratoria causata da un versamento pleurico massivo, conseguenza diretta di una pertosse mai diagnosticata. La comunità di Castiglione Torinese è senza parole. Il ragazzo viveva lì, con i genitori Roberto e Maria Valeria Bertana. La famiglia non ha mai smesso di chiedere verità e giustizia, convinta che la storia di Andrea non possa ridursi a una statistica. Per i compagni di scuola e di squadra, resta il ricordo di un dodicenne pieno di energia e passione.

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