Consulente bancario finge investimenti e ruba 20 milioni di euro ai clienti, poi scompare nel nulla


Un consulente bancario di 60 anni, fino a poco tempo fa considerato un punto di riferimento da famiglie e imprenditori altoatesini, è accusato di aver sottratto circa 20 milioni di euro ai propri clienti e di essere fuggito all’estero. L’uomo, che lavorava a Bolzano, avrebbe architettato un sistema di investimenti fittizi. Il tutto basato su documenti contraffatti e rendicontazioni false, riuscendo così a svuotare progressivamente i conti di decine di risparmiatori. Il 13 dicembre scorso ha lasciato improvvisamente il lavoro con una pensione anticipata che aveva destato sorpresa. Da quel giorno, non si hanno più sue notizie. Secondo alcune testimonianze, da verificare, potrebbe trovarsi fuori dall’Italia insieme alla compagna. Il caso è emerso soltanto nelle ultime settimane, quando i primi clienti hanno iniziato a chiedere spiegazioni su anomalie nei movimenti dei propri conti. Un effetto domino che ha coinvolto una decina di imprenditori e piccoli risparmiatori, tra cui anche esponenti noti dell’economia locale e alcuni correntisti trentini.
Il metodo della truffa
Secondo quanto emerso dalle indagini preliminari, il consulente proponeva investimenti a basso rischio e dal rendimento sicuro, consegnando ai clienti documenti che apparivano autentici ma che non corrispondevano ad alcuna operazione effettiva. Le somme venivano in realtà dirottate altrove, lasciando i risparmiatori con attestati privi di valore. Un sistema rodato e protratto nel tempo, reso possibile anche grazie al rapporto di fiducia consolidato negli anni. La procura di Bolzano ha aperto un fascicolo e la Guardia di Finanza è al lavoro per ricostruire i flussi di denaro e quantificare precisamente le perdite. Al momento, però, non c’è traccia dei capitali: gli investigatori ipotizzano trasferimenti su conti esteri o l’impiego in canali difficilmente rintracciabili. Il rischio è che le somme siano ormai irrecuperabili, come riporta il Corriere della Sera.
La scomparsa del consulente
Da otto mesi il consulente è introvabile. Dopo il pensionamento non ha più dato segni di vita: non risponde al telefono, non frequenta più i luoghi abituali e nemmeno i famigliari sarebbero in contatto con lui. Una scomparsa che alimenta il mistero e complica il lavoro degli inquirenti, impegnati a passare al setaccio conti, documenti bancari ed eventuali legami all’estero. Parallelamente, vengono raccolte le testimonianze dei risparmiatori coinvolti, molti dei quali faticano ad accettare di essere stati ingannati da una persona che consideravano quasi un amico di famiglia. Resta da chiarire come sia stato possibile che operazioni di questo tipo siano passate inosservate per anni. La Guardia di Finanza, che ha definito il caso delicato e complesso, procede con cautela e riservatezza.