La Global Sumud Flotilla: «Attaccati da un drone». La Tunisia smentisce. Tajani: «Non spetta all’Italia fare indagini» – Il video


La Global Sumud Flotilla for Gaza ha dichiarato in una nota stampa che stanotte, 9 settembre, una delle sue barche è stata colpita da un drone in acque tunisine. Tutti i sei passeggeri e l’equipaggio della barca sono incolumi. La Guardia Nazionale tunisina ha fatto sapere che le segnalazioni di attacchi con drone «non hanno alcun fondamento». E che secondo un’ispezione l’esplosione ha avuto origine all’interno dell’imbarcazione. Gsf ha pubblicato un video dell’attacco registrato dalle telecamere della barca. Si attendono gli esiti di «un’indagine da parte dei tunisini, non sappiamo quel che realmente è successo», ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani a margine di una riunione sulla manovra. Si tratta di un episodio avvenuto in «acque territoriali tunisine» ad una «nave battente bandiera portoghese», peraltro «non ci sono italiani coinvolti, feriti, quindi non possiamo fare nulla». Tajani sembra dire che l’Italia ha le mani legate e non è possibile fare altro che aspettare di vedere «cosa succede, la nostra ambasciata a Tunisi è allertata per la presenza di cittadini italiani là, di più non possiamo fare. Non tocca all’Italia fare indagini».
L’attacco alla Flotilla
La Global Sumud Flotilla è un’iniziativa internazionale per fornire aiuti umanitari a Gaza tramite imbarcazioni civili. A bordo ci sono delegazioni da 44 paesi. L’imbarcazione che batte bandiera portoghese trasportava il comitato direttivo di GSF. Ha subito danni da incendio al ponte principale e ai vani di stivaggio sottocoperta. Un portavoce della guardia tunisina ha parlato alla radio Mosaique FM per smentire l’attacco con il drone. Dopo i fatti decine di persone si sono radunate fuori dal porto tunisino di Sidi Bouy Said, dove erano attraccate le barche di GSF. Hanno sventolato bandiere palestinesi e cantato slogan come “Palestina Libera”, secondo quanto ha raccontato un testimone all’agenzia di stampa Reuters.
September 9, 2025
Drone o incendio?
«Secondo i primi riscontri, si è verificato un incendio nei giubbotti di salvataggio», ha dichiarato all’agenzia France Presse il portavoce tunisino Houcem Eddine Jebabli. Le segnalazioni della presenza di un drone «sono completamente infondate», ha insistito la Guardia Nazionale in una dichiarazione sulla sua pagina Facebook ufficiale, suggerendo che l’incendio potrebbe essere stato causato da un mozzicone di sigaretta. Jebabli inizialmente aveva affermato che l’imbarcazione si trovava a 80 chilometri dal porto di Sidi Bou Said. Durante la notte, l’attivista brasiliano Thiago Avila ha pubblicato su Instagram un video di un altro membro della flottiglia che affermava di aver visto un drone. «Era al 100% un drone che ha sganciato una bomba», ha detto l’attivista, Miguel. L’Afp ha contattato l’esercito israeliano per un commento, ma non ha ricevuto risposta immediata.
Il blocco di Israele
Israele ha imposto un blocco navale sull’enclave costiera da quando Hamas ha preso il controllo di Gaza nel 2007. Ha affermato di voler impedire che le armi raggiungano il gruppo militante. Il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben Gvir ha fatto sapere che l’equipaggio della GSF verrà catturato e trattato come terrorista. Il blocco degli aiuti a Gaza è in vigore durante i conflitti, compreso quello attuale scatenato dall’attacco di Hamas il 7 ottobre 2023, che ha ucciso 1.200 persone e fatto 250 ostaggi. La rappresaglia di Israele ha fatto finora 64 mila vittime, secondo il ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas. Mentre oggi nell’enclave secondo l’Onu si soffrono la fame e la carestia.
L’attacco con i droni
Israele ha isolato Gaza via terra all’inizio di marzo, non consentendo l’ingresso di rifornimenti per tre mesi, sostenendo che Hamas stava deviando gli aiuti. Il GSF ha affermato che è in corso un’indagine sull’attacco dei droni e i cui risultati saranno resi noti non appena disponibili. «Gli atti di aggressione volti a intimidire e a far deragliare la nostra missione non ci scoraggeranno. La nostra missione pacifica per rompere l’assedio di Gaza e dimostrare solidarietà al suo popolo continua con determinazione e risolutezza», ha affermato il GSF.