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Epstein, l’ambasciatore britannico negli Usa rimosso da Starmer. A pesare l’amicizia con il miliardario pedofilo

11 Settembre 2025 - 14:06 Alba Romano
Lord Peter Mandelson
Lord Peter Mandelson
Il premier laburista aveva difeso Lord Peter Mandelson meno di 24 ore prima in Parlamento. Poi la goccia finale: quel biglietto di auguri e l'incoraggiamento all'amico durante la condanna per sfruttamento sessuale minorile

Lord Peter Mandelson è stato rimosso dalla poltrona chiave di ambasciatore britannica degli Usa in seguito alle ultime rivelazioni sui suoi rapporti passati con il defunto faccendiere-pedofilo americano Jeffrey Epstein. Un’altro duro colpo per il premier laburista Keir Starmer, che ancora ieri lo aveva difeso in Parlamento. A licenziarlo, alla fine, sarebbe stato Starmer stesso, come si legge in una nota del Foreign Office firmata dalla neoministra degli Esteri, Yvette Cooper.

L’inutile difesa di Starmer in Parlamento

La posizione del 71enne Mandelson – scelto l’anno scorso dal premier come ambasciatore di nomina politica a Washington per garantire la tessitura di relazioni solide con Donald Trump – era non più sostenibile, nonostante i suoi mea culpa per i rapporti col finanziere americano morto suicida in carcere. Starmer aveva ribadito la sua fiducia in lui meno di 24 ore fa in Parlamento, nel Question Time del mercoledì, davanti alle richieste di dimissioni dell’opposizione Tory e agli imbarazzi crescenti fra i laburisti.

La difesa all’amico Epstein durante la condanna per sfruttamento sessuale minorile nel 2008

A peggiorare la situazione è stata la notizia, di ieri, rilanciata dal Sun, con alcuni messaggi risalenti al 2008 dove Mandelson esprimeva privatamente la sua solidarietà al miliardario Usa, nonostante fosse stato appena accusato e condannato per pedofilia. «Ti siamo vicini e ti vogliamo tutti bene. Speriamo che tu esca presto di prigione», uno dei messaggi. Non solo un altro scoop del Telegraph, sempre ieri, ha raccontato come una ventina di anni fa, da ministro dello Sviluppo economico britannico, Mandelson «facilitò un ricco appalto del governo del Regno Unito a favore proprio di una società di Epstein». E nel 2011 l’ex ambasciatore avrebbe anche spinto affinché i governi laburisti lavorassero proprio con l’amico Jeffrey. «Alla luce delle ulteriori informazioni sulle email scritte da Peter Mandelson – riporta l’odierna nota del Foreign Office – il primo ministro ha chiesto alla ministra degli Esteri di ritirarlo come ambasciatore con effetto immediato. Queste email mostrano una relazione più ampia e profonda fra Peter Mandelson e Jeffrey Epstein di quanto non sapessimo al tempo della sua nomina: in particolare riguardo al suggerimento di Mandelson a Epstein di resistere alla giustizia americana nel 2008».

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