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Testamento Armani: la maison sarà quotata in borsa o venduta nei prossimi tre anni. Alla Fondazione e Dell’Orco la guida operativa

12 Settembre 2025 - 11:36 Alba Romano
giorgio armani
giorgio armani
Il compagno dello stilista avrà il 40% dei diritti di voto. La Fondazione custodirà il capitale e l’identità del gruppo, coinvolti anche Silvana e Andrea

Il destino della maison Giorgio Armani nei prossimi anni è già tracciato dal testamento dello stilista scomparso il 4 settembre a Milano, all’età di 91 anni. Secondo quanto emerge dai documenti depositati, Armani ha imposto che entro cinque-otto anni la società sarà ceduta a un gruppo della moda e del lusso o quotata in Borsa. La Fondazione Giorgio Armani manterrà una quota minima del 30,1%. La decisione segna un passaggio storico per il gruppo, che da tempo aveva mantenuto una struttura familiare chiusa e autonoma. L’apertura dei documenti è avvenuta lunedì 9 settembre nello studio del notaio Elena Terrenghi. Al centro della questione ereditaria ci sono anche il patrimonio immobiliare del grande stilista. Ville e residenze tra Pantelleria, Forte dei Marmi, Milano, l’Oltrepò Pavese, Saint Moritz, Parigi e Saint Tropez. Senza dimenticare il recente acquisto dello storico locale La Capannina in Versilia e a una vasta collezione di opere d’arte.

Il destino della Fondazione Giorgio Armani

Al centro della successione resta comunque la Fondazione Giorgio Armani, creata dallo stilista insieme al compagno e braccio destro Pantaleo “Leo” Dell’Orco e al banchiere Irving Bellotti di Rothschild Italia. La Fondazione riceve il 9,9% delle azioni in piena proprietà e il 90% in nuda proprietà, garantendo così la titolarità del capitale pur lasciando l’usufrutto ai familiari e a Dell’Orco. Il potere decisionale sarà ripartito tra la Fondazione (30%), Dell’Orco (40%) e i nipoti Silvana Armani e Andrea Camerana (15% ciascuno), mentre le azioni di Roberta e Rosanna Armani resteranno senza diritto di voto. Nel caso di necessità, Andrea Camerana entrerà nel Cda, mentre Silvana e Roberta Armani potranno prendere parte al comitato di valutazione. Sabrina Moretti (avvocato) e Carlo Munafò (notaio) sono indicati per il comitato di sorveglianza, garantendo così continuità e controllo.

Le proprietà private

Il testamento regola anche beni personali e privilegi: Dell’Orco riceverà in usufrutto vita natural durante l’intero stabile di via Borgonuovo 21 a Milano, dove lo stilista ha vissuto fino alla sua morte, con l’obbligo di mantenere arredi e ornamenti sul posto, fatta eccezione per alcune opere d’arte e mobili specificati nel documento. Inoltre, potrà noleggiare per quattro settimane all’anno il megayacht Main, su cui avranno accesso anche Michele Morselli e la sua famiglia. Margherita e Maria Vittoria, pronipoti dello stilista, riceveranno un milione e mezzo di euro ciascuna attraverso trust dedicati, mentre dipendenti e collaboratori selezionati erediteranno titoli di stato.

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