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La Russia lancia Max, il rimpiazzo di WhatsApp già obbligatorio per tutti i dispositivi

13 Settembre 2025 - 17:20 Davide Aldrigo
russia app telegram max whatsapp
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L'app di messaggistica integra anche servizi governativi. Si inserisce in un panorama digitale sempre più controllato dal regime. L'obiettivo è sostituire le concorrenti straniere WhatsApp e Telegram

Dal 1° settembre 2025 in Russia è preinstallata su tutti i telefoni cellulari e i tablet Max, una super-app di messaggistica introdotta dal governo, con l’intenzione non troppo celata di soppiantare WhatsApp. Dal momento che integra, oltre a chiamate e messaggi, servizi governativi come firmare documenti in digitale, controllare la propria posizione fiscale e richiedere documenti, Max è chiaramente pensata per diventare indispensabile per i cittadini russi e conterebbe già oltre 18 milioni di utenti. L’introduzione della nuova app, secondo molti osservatori, sarebbe parte del piano governativo di “nazionalizzazione” del web, con versioni russe di app, app store nazionali, motori di ricerca russi e in generale il controllo dello spazio digitale.

La Russia contro Telegram e WhatsApp

Dietro al nuovo software di messaggistica ci sarebbe Vk, il colosso del web che gestisce già il servizio di posta elettronica Mail.Ru e il social network VKontakte, il “Facebook russo”. La vicinanza di Vk al governo russo è la ragione per cui l’app sta venendo tanto sostenuta, per non dire imposta, tra i cittadini russi. Inoltre, la spinta a promuovere le app nazionali è arrivata dopo che la Russia ha dichiarato ad agosto di aver iniziato a limitare alcune chiamate su WhatsApp (di proprietà di Meta) e su Telegram, accusando le piattaforme di proprietà straniera di non condividere le informazioni con le forze dell’ordine nei casi di frode e terrorismo. WhatsApp, che nel Paese conta 97 milioni di utenti, ha risposto accusando Mosca di cercare di impedire ai russi di accedere a comunicazioni sicure, mentre Telegram, con circa 91 milioni di utenti russi, ha affermato di combattere attivamente l’uso dannoso della sua piattaforma.

La campagna pubblicitaria per sostenere Max

Nei giorni del lancio dell’app, il ministero degli Interni russo ha dichiarato che Max è più sicura dei suoi concorrenti stranieri, ma i dubbi circa la privacy che un’app statale possa garantire rimangono. Per dissiparli e favorire il piazzamento del nuovo software, il regime ha promosso una massiccia campagna pubblicitaria affidata a cantanti e influencer, con l’obiettivo di raggiungere soprattutto i più giovani. Ha fatto molto scalpore, per esempio, il goffo product-placement del cantante Yegor Kreed nel videoclip della sua canzone Море (“Mare”). Il video si apre con il cantante su un gommone in mezzo al mare che, rispondendo a una chiamata, pronuncia la frase incriminata: «Fratello, pensa, Max prende anche in mare».

L’universo digitale russo

È evidente, come già avvenuto in Cina, che la Russia stia lavorando per appropriarsi di tutte le esigenze digitali dei propri cittadini. Per farlo, il regime fornisce da tempo alternative “domestiche” ai grandi servizi internazionali. Così è possibile trovare, oltre ai già citati Mail.Ru e VKontakte, il browser Yandex, che ricalca Chrome e tutti i motori di ricerca (con persino YandexMaps a fare da navigatore), RuTube, lo YouTube della propaganda russa, di proprietà del gruppo Gazprom-Media, e RuStore, l’app store obbligatorio su tutti i dispositivi Android russi, contente solo applicazioni approvate dallo Stato.

Crediti immagine: Getty Images via BBC

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