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Il piano del 36enne nigeriano per farsi rimpatriare: accende uno spinello davanti alla polizia e si fa arrestare. «Volevo tornare a casa ma non avevo soldi»

14 Settembre 2025 - 21:56 Cecilia Dardana
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Il suo obiettivo era chiaro: farsi arrestare per poter essere espulso a spese dello Stato italiano. Non era il primo tentativo

Ha esultato in aula quando il giudice gli ha comunicato l’espulsione: per lui non era una condanna, ma la realizzazione di un piano architettato da tempo. Protagonista della vicenda un 36enne nigeriano che, a Varese, ha trovato un modo singolare per ottenere il rimpatrio. L’uomo, residente in un comune del Varesotto, si è seduto sui gradini della stazione ferroviaria e ha iniziato a fumare uno spinello proprio davanti agli agenti della Polfer. Un gesto calcolato: sapeva che sarebbe stato fermato e perquisito. E infatti, addosso gli sono stati trovati circa 150 grammi di hashish.

Lo stratagemma dell’uomo

Davanti al giudice Andrea Crema, il 36enne ha spiegato con semplicità il suo stratagemma: «Voglio tornare nel mio Paese, ma non ho soldi. La Naspi che percepisco la mando tutta alla mia famiglia. Non sapevo più come fare». L’uomo, che aveva lavorato come operaio in zona, era infatti titolare di un permesso di soggiorno temporaneo e beneficiava dell’indennità di disoccupazione. Il suo obiettivo era chiaro: farsi arrestare per poter essere espulso a spese dello Stato italiano.

La condanna e i precedenti

Questa volta il piano ha funzionato. Condannato a sei mesi di reclusione, la pena è stata subito sostituita con l’espulsione dal territorio italiano e il divieto di rientro. Non era il primo tentativo: lo scorso marzo aveva provato a ottenere lo stesso risultato dando in escandescenza su un treno, ma allora non era riuscito a ottenere il rimpatrio.

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