Tre suore scappano dalla casa di riposo e forzano la porta del loro convento: «Abbiamo sempre obbedito, ora basta»


A volte quando è troppo è troppo, anche per chi è abituato ad attenersi a una delle regola più rigide. Per questo, dopo meno di due anni trascorsi in una casa di riposo, tre suore austriache hanno organizzato una incredibile fuga per tornare nel convento dove hanno vissuto quasi tutta la vita. E anche di fronte al portone ormai chiuso non si sono fatte intimidire, assoldando un fabbro che forzasse la serratura: «Sono stata ubbidiente per tutta la vita, ma era troppo».
La vita nel convento di Goldenstein e il trasferimento
Bernadette, Regina e Rita – 88, 86 e 82 anni – sono le consorelle protagoniste di una vera e propria storia da film. Nel dicembre 2023 erano le ultime rimaste all’interno del convento Goldenstein a Elsbethen, poco distante da Salisburgo. Una struttura storica che dalla seconda metà dell’Ottocento ospitava una scuola per ragazze in cui anche loro avevano insegnato e di cui Suor Regina era persino stata direttrice. Meno di due anni fa, però, la diocesi aveva disposto il loro trasferimento in una casa di riposo, che potesse prendersi cura di loro al meglio.
Lo scontro con la diocesi: «Non ci ha nemmeno chiesto di andarcene»
«Non ci è stato chiesto da nessuno. Avevamo il diritto di rimanere lì fino alla fine dei nostri giorni e questo diritto è stato violato», hanno spiegato le tre anziane religiose. Nel 2022 il castello di Goldenstein, all’interno di cui si trovavano il convento e la scuola, è stato rilevato dall’Arcidiocesi di Salisburgo e dall’Abbazia di Reichersberg. Così il prevosto Markus Grasl, agostiniano, è diventato superiore delle suore e ha concesso loro di rimanere nel convento a vita. Ma a condizione che la loro salute e capacità mentale reggesse.
L’aiuto delle ex studentesse: «Ci hanno migliorato la vita»
Di fronte alla decisione delle tre suore di tornare, lo stesso Grasl si è detto basito: «È incomprensibile. Lì avevano cure mediche essenziali, professionali e di qualità». Ha poi puntualizzato come le camere del convento non siano utilizzabili e che le condizioni «precarie» di salute delle tre rendeva loro impossibile «la vita indipendente nel convento». La realtà, invece, si è dimostrata ben diversa. Le tre religiose sono state accolte a braccia spalancate da molte ex studentesse, ma anche ex studenti arrivati nella struttura a partire dal 2017. Sono state loro ad arruolare un fabbro per aprire la serratura e sempre loro si occupano di portare cibo e aiuto alle suore ogni giorno: «Goldenstein senza di loro è semplicemente impossibile. Hanno migliorato così tante vite».