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Modello 730 2025, scadenza vicina: ultimi giorni per inviare la dichiarazione dei redditi, tutto quello che c’è da sapere

16 Settembre 2025 - 15:05 Alba Romano
modello 730 scadenza 2025
modello 730 scadenza 2025
Il Modello 730/2025 semplifica la dichiarazione dei redditi per lavoratori e pensionati: scopri scadenze, chi deve presentarlo, come inviarlo online o tramite CAF e i tempi di rimborsi e pagamenti

Mancano ormai pochi giorni alla scadenza e ancora, come ogni anno, milioni di contribuenti italiani si trovano di fronte alla stessa domanda: come si fa la dichiarazione dei redditi? La risposta, nella maggior parte dei casi, è il Modello 730, una soluzione pensata appositamente per lavoratori dipendenti e pensionati. Il Modello 730/2025 riguarda i redditi percepiti durante il 2024 ed è uno strumento che semplifica la vita del contribuente. Gli sono infatti risparmiati calcoli complicati, ma anche il processo di rimborso o pagamento di somme dovute è semplificato: va a ritoccare – in su o in giù – direttamente la busta paga o la pensione. Conoscere chi deve presentarlo, le scadenze 2025, le modalità di invio e i tempi dei rimborsi è fondamentale per evitare errori e sanzioni.

Cos’è il Modello 730 e perché conviene

Il Modello 730 è una dichiarazione dei redditi semplificata, che ha lo scopo di calcolare le imposte (Irpef, quindi sulla persona fisica, e addizionali) in base ai redditi percepiti nell’anno.

A differenza del Modello Redditi PF, riservato per i redditi da lavoro autonomo e le partita IVA, il 730:

  • Permette di ottenere i rimborsi già da luglio per i lavoratori dipendenti e da agosto/settembre per i pensionati
  • Consente di pagare eventuali imposte dovute con trattenute automatiche sulla retribuzione o pensione

Il Modello 730 porta con sé un enorme vantaggio, quello del 730 precompilato. Dal 30 aprile, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione dei contribuenti un Modello in cui gran parte dei dati – dai redditi alle spese detraibili, fino ai mutui e alle spese mediche – sono già stati inseriti automaticamente. A quel punto sarà dunque necessario solo un ultimo controllo, per verificare che tutto sia in ordine e che non si sia perso nulla durante i vari iter burocratici. 

Chi deve presentare il Modello 730

Il 730 può essere presentato dai lavoratori o pensionati che nel 2024 ha percepito almeno uno dei seguenti redditi:

  • Redditi di lavoro dipendente e assimilati (co.co.co., contratti a progetto, indennità di disoccupazione, CIG, eccetera)
  • Pensioni
  • Redditi dei terreni e dei fabbricati, anche all’estero
  • Redditi di capitale
  • Lavoro autonomo occasionale senza partita IVA
  • Redditi diversi (come fabbricati situati all’estero)
  • Redditi soggetti a tassazione separata o sostitutiva, come eredità, rivalutazioni di terreni, o attività finanziaria e nell’ambito delle criptovalute

La possibilità di usufruire del Modello 730 è però estesa anche a: 

  • Soci di cooperative di produzione e lavoro
  • Personale scolastico con contratti a tempo determinato
  • Sacerdoti, parlamentari e altri titolari di cariche elettive
  • Lavoratori italiani all’estero (per cui il reddito è determinato sulla base della retribuzione convenzionale definita ogni anno dal decreto ministeriale apposito)
  • Persone che dichiarano per conto di minori, incapaci o deceduti
  • Contribuenti che vogliono recuperare spese detraibili (ad esempio quelle mediche, per i mutui o per l’istruzione) e che vogliono ottenere rimborsi Irpef altrimenti non riconosciuti

Sono esonerati, invece, dalla dichiarazione del Modello 730 o del Modello Redditi coloro che possiedono redditi esenti (pensioni sociali o indennità di invalidità) oppure redditi soggetti a ritenuta a titolo d’imposta, come interessi bancari o Buoni ordinari del tesoro. 

Scadenze Modello 730 per il 2025

Per il 2025, quindi relativamente ai redditi percepiti nel 2024, il Modello 730 è stato messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate già al 30 aprile 2025. Il termine ultimo per presentarlo compilato è fissato all’ultimo giorno di settembre, mercoledì 30 settembre.

Modalità di presentazione

Esistono tre modalità per presentare il 730:

  1. Tramite CAF o professionista
  2. Tramite sostituto d’imposta
  3. Online sul sito dell’Agenzia delle Entrate (direttamente dal contribuente)

Se si opta per la pratica via web, basta entrare nella propria Area personale sul sito dell’Agenzia delle Entrate e recarsi nella sezione apposita. Qui, dopo un brevissimo questionario per definire la tipologia di modello, l’utente ha diretto accesso alla modulistica precompilata. A questo punto dovrà verificare la completezza e correttezza dei dati, eventualmente da integrare con redditi non dichiarati e oneri detraibili. Il passo successivo consisterà nel completare la scheda – anche senza esprimere alcuna scelta – sulla destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille. Una volta accettato il documento, il contribuente potrà consultare la ricevuta nella sua Area personale. 

Il 730 e le modalità “di persona”, dal CAF al sostituto d’imposta

In alternativa, il contribuente può rivolgersi al proprio sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico), a un professionista abilitato – che sia commercialista o consulente del lavoro – o a un Caf. In questo caso, oltre a una delega per l’accesso al Modello precompilato, bisognerà consegnare in busta chiusa anche il modello 730-1, per la destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’Irpef a enti religiosi, associazioni o partiti politici. Non è obbligatorio esprimere una scelta, ma è obbligatorio recapitare il documento con codice fiscale e dati anagrafici. Inoltre, nel caso in cui la persona voglia modificare o integrare i dati già inseriti dall’Agenzia delle Entrate, dovrà ovviamente portare con sé la documentazione relativa. Una volta che il Modello sarà pronto, il Caf o il professionista che se ne è occupato dovranno rilasciare un visto di conformità con cui si assumono la responsabilità della correttezza dei dati. 

Come è composto il Modello 730 

Una volta fatto accesso alla pagina personale dedicata – tramite Spid, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi – il contribuente si troverà già compilati i campi relativi ai vari “quadri”. Non dovrà far altro che passarli in rassegna uno alla volta e verificare che sia tutto in ordine. In particolare, i diversi passaggi sono:

  • Frontespizio: dati anagrafici, residenza, codice fiscale.
  • Quadro C: redditi da lavoro e pensione
  • Quadro E: oneri e spese detraibili o deducibili (spese mediche, mutuo, istruzione, ristrutturazioni, bonus vari)
  • Quadro F: acconti e ritenute già versati
  • Quadro G: crediti d’imposta (bonus cultura, sport, art bonus, ecc.)
  • Quadro W: investimenti e attività estere (compresa imposta su cripto-attività)

A questo punto il contribuente si troverà di fronte al modello 730-1. Una volta inviata all’Agenzia delle Entrate, il 730 è correggibile tramite un Modello «rettificativo» o «integrativo» a seconda se le informazioni comunicate siano errate o lacunose. È bene segnalare un dettaglio: su tutto ciò che era già precompilato e che non viene in nessun modo modificato o integrato, l’Agenzia rinuncerà a ulteriori controlli documentali.

Rimborsi e pagamenti dopo il Modello 730

Se dalla dichiarazione risulta un credito Irpef, e quindi il contribuente ha versato allo Stato più imposte del dovuto, il rimborso arriverà direttamente in busta paga a partire da luglio (o sulla pensione a partire da agosto/settembre). Nel caso in cui, al contrario, risulti un debito con l’Erario, l’importo verrà trattenuto automaticamente dalla pensione o dalla busta paga. In questo caso, è possibile rateizzare l’importo totale tra 2 e 6 mesi (massimo 5 per i pensionati). Ogni volta, però, la rata del mese precedente viene maggiorata con un interesse dello 0,33%. Nel caso in cui, invece, non sia presente un sostituto d’imposta i rimborsi arrivato con accredito su Iban, inserendolo sul sito dell’Agenzia delle entrate, mentre i debiti vengono saldati tramite modello F24 o via Home Banking.

Cosa succede se non si presenta il 730

Il limite ultimo per compilare il 730 è appunto il 30 settembre. In caso di dichiarazione tardiva, quindi consegnata entro i 90 giorni dopo la scadenza, sono presenti delle sanzioni ridotte (circa 25 euro). Se si superano i 90 giorni di ritardo, invece, la dichiarazione viene ritenuta «omessa». In questo caso, se presenti delle imposte dovute, verrà applicata una sanzione dal 120% al 240% dell’ammontare totale. Se non si hanno imposte a debito, scatterà una sanzione fissa tra i 250 e i 1.000 euro.

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