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«F****o di m***a, dammi il ventaglio», Alessandro Ansaldo picchiato e insultato da dieci ragazzi. L’aggressione omofoba in centro a Roma

16 Settembre 2025 - 22:41 Alba Romano
polizia roma
polizia roma
Il 25enne accusa un gruppo di italiani tra i 18 e i 22 anni, tutti con accento romani, e chiede ai testimoni di farsi avanti

Alessandro Ansaldo, 25 anni, lo scorso sabato 13 settembre è stato vittima di un’aggressione omofoba nel pieno centro della capitale. Il giovane, appena rientrato a Roma dopo gli studi di musica a Londra, ha raccontato una violenza brutale, con pugni, sputi e insulti. Era circa le due di notte quando, vicino a piazza Venezia, il branco lo ha intercettato su corso Vittorio Emanuele II, all’altezza di largo Argentina. «Ho accelerato persino il passo, quasi per istinto, ma uno mi è venuto contro, mi ha strappato dalle mani il ventaglio e lo ha distrutto. Mi ha spinto, mi ha urlato fro..o di me..a e mi ha sputato in faccia». ricorda calmo il 25enne, parlando con il Corriere della Sera. «Erano in dieci, mi hanno spinto, sputato e insultato». Ansaldo ha cercato di difendersi, ma i colpi sono continuati: sette, otto pugni al volto, finché un aggressore lo ha colpito alle spalle. Gli altri ridevano, osservando la scena.

La violenza di gruppo

Il gruppo era composto da giovani italiani tra i 18 e i 22 anni, tutti con accento romano. Durante l’aggressione gli hanno anche rubato il cellulare, lanciandolo lontano. Solo tre testimoni hanno assistito alla scena, indicando a un’ambulanza di fermarsi. Alessandro è stato trasportato al pronto soccorso del Santo Spirito, dove gli sono stati diagnosticati trauma cranico-facciale, frattura del naso e contusioni costali. La prognosi è di almeno venti giorni.

Il viaggio in ambulanza e l’appello della madre

«In ambulanza mi sono sentito a disagio – racconta – chiedevo dell’acqua, ma parlavano delle medicine che prendo quasi schernendomi». Con lui c’era la madre, Yasmin Taskin, giornalista corrispondente da Roma per la tv turca, che ora lancia un appello ai testimoni: «Chi ha visto la scena o ripreso i video deve contattare il 112. Il gruppo li ha minacciati, ma solo così possiamo avere giustizia». Alessandro mantiene lucidità e determinazione: «Non voglio vendetta, solo che paghino per quello che hanno fatto. Resisto, per ora».

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