Il taglio Irpef che premia il ceto medio: quanto risparmieranno dipendenti, pensionati e autonomi


La riduzione al 33% dell’aliquota del secondo scaglione Irpef. E l’ampliamento della platea fino alla soglia dei 60 mila euro. Questa è la riforma dell’Irpef che il governo Meloni mette in cantiere per la Legge di Bilancio. L’effetto è un risparmio d’imposta per i contribuenti dai 30 mila euro in su. Ma mentre chi prende meno avrà una riduzione di 40 euro annui, dai 60 mila euro in su la riduzione sarà di 1.440 euro. Il Sole 24 Ore stima oggi l’impatto del taglio dell’Irpef su dipendenti, pensionati e autonomi.
Il taglio dell’Irpef che premia il ceto medio
Ad annunciare la riforma è stato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo giovedì 18 settembre. Il quotidiano spiega che il focus adesso è sul ceto medio. Ci vogliono circa 5 miliardi per coprire entrambi gli interventi. La struttura dell’Irpef viene confermata su tre scaglioni. Fino a 28 mila euro (e aliquota al 23%), fino a 60 mila euro (aliquota al 33%) e oltre i 60 mila (aliquota del 43%). A proposito delle detrazioni, è possibile che per riequilibrare i conti si vari l’introduzione di un massimale di oneri e spese detraibili variabile a seconda del numero dei figli a carico. Secondo questo schema non riceverebbero benefici i contribuenti con redditi fino a 28 mila euro. Che però hanno beneficiato delle revisioni del modello Irpef a partire dal 2015.
I conti per dipendenti, pensionati e autonomi
Il quotidiano spiega che sia per dipendenti che per pensionati e autonomi i risparmi vedranno esclusi i contribuenti che dichiarano da 20 a 28 mila euro. Poi cominciano le riduzioni, che valgono la stessa cifra per le tre categorie:
- chi guadagna 30 mila euro l’anno avrà una riduzione dell’Irpef pari a 40 euro;
- chi guadagna 35 mila euro l’anno avrà una riduzione dell’Irpef pari a 140 euro;
- chi guadagna 40 mila euro l’anno avrà una riduzione dell’Irpef pari a 240 euro;
- chi guadagna 45 mila euro l’anno avrà una riduzione dell’Irpef pari a 340 euro;
- chi guadagna 50 mila euro l’anno avrà una riduzione dell’Irpef pari a 440 euro;
- chi guadagna 55 mila euro l’anno avrà una riduzione dell’Irpef pari a 940 euro;
- chi guadagna 60 mila euro l’anno avrà una riduzione dell’Irpef pari a 1440 euro;
Da questa soglia in su le riduzioni sono identiche per tutte e tre le categorie.
Il quoziente familiare
Per le detrazioni l’idea è quella di mantenerle per chi è in difficoltà economica e di intervenire per favorire la denatalità. Per questo il taglio dell’Irpef andrà a braccetto con la rivalutazione e rivisitazione delle detrazioni. Che sarà fatta, come spiegato dal viceministro delle Finanze Maurizio Leo, in relazione alla composizione del nucleo familiare. A indicare la rotta è la volontà di favorire le politiche per la natalità. In questo rientrano interventi come l’assegno unico e il bonus nuovi nati, che potrebbero dunque essere potenziati. Si studia anche il mantenimento dei bonus edilizi al 50% per le prime case, evitando il decalage al 36% che scatterebbe dal 2026.