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Onu, al via l’Assemblea Generale. Macron: «Riconoscere la Palestina è l’unica soluzione politica». Gli Stati Uniti: «Mosse di facciata»

22 Settembre 2025 - 12:31 Ugo Milano
Organizzazione delle Nazioni Unite
Organizzazione delle Nazioni Unite
Anche Malta e Belgio pronte al riconoscimento

Si apre oggi a New York l’80esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la guerra a Gaza e il riconoscimento dello Stato di Palestina come temi dominanti. A tenere banco saranno le decisioni di Francia e Regno Unito, affiancati da Malta, Canada, Australia, Belgio, Lussemburgo e Portogallo, Andorra e San Marino che si preparano a formalizzare il riconoscimento politico della Palestina e a rilanciare la soluzione a due Stati. La giornata prevede la cerimonia di apertura e una Conferenza di alto livello per la risoluzione pacifica della questione palestinese, co-presieduta da Francia e Arabia Saudita.

Macron: «Riconoscere Palestina unica soluzione politica»

Per il presidente francese Macron, che ha fatto da apripista alla proposta, «Riconoscere oggi lo Stato di Palestina è l’unico modo di fornire una soluzione politica ad una situazione che deve finire». Nel giorno dell’attesa decisione all’Assemblea dell’Onu, Macron ha dichiarato in un’intervista alla Cbs ha spiegato che il riconoscimento è l’inizio di un processo politico, da cui si attende un cessate il fuoco, il rilascio di tutti gli ostaggi e il ripristino degli aiuti umanitari a Gaza. Macron ha inoltre ribadito che nella decisione non vi sia nulla di antisemita, rimandando al mittente le accuse dell’ambasciatore statunitense in Francia, Charles Kushner, di non fare abbastanza per contrastare l’antisemitismo in Francia.

Belgio: «Serve anche pressione su Israele»

Il ministro degli Esteri belga Maxime Prevot ha confermato che il Belgio aderirà al riconoscimento politico e ha chiesto di accompagnare questo passo con sanzioni contro il governo israeliano. «L’importante è inviare un messaggio forte sulla scena internazionale», ha detto Prevot alla radio RTL, chiarendo che il riconoscimento legale avverrà solo in un secondo momento e subordinato al rilascio degli ostaggi da parte di Hamas e alla sua uscita di scena. «Riconosciamo con chiarezza lo Stato di Palestina, la legittimità del popolo palestinese a vedere tale Stato. Lo formalizzeremo amministrativamente e giuridicamente in una seconda fase, ma è per questo che siamo molto orgogliosi di essere tra le nazioni che oggi compiranno un ulteriore passo ufficiale verso il riconoscimento» ha concluso.

Malta: riconoscimento formale in arrivo

Il premier maltese Robert Abela, anche lui al palazzo di vetro per l’assemblea, annuncerà ufficialmente il riconoscimento dello Stato di Palestina, ribadendo la posizione di lungo corso di Malta a favore di una soluzione negoziata. Nel comunicato diffuso dal governo si legge che il Paese continuerà a condannare gli attacchi di Hamas, sottolineando come «il gruppo non dovrebbe aver alcun ruolo» e a chiedere un cessate il fuoco permanente a Gaza.

Copenaghen rivede la propria posizione

Anche la Danimarca apre al riconoscimento. Il ministro degli Esteri Lars Loekke Rasmussen ha dichiarato che il governo intende «smettere di concedere a Israele un diritto di veto» sulla questione e fornirà oggi maggiori dettagli sui criteri che guideranno la decisione danese. «Desideriamo cambiare la nostra posizione, affinché non sia Israele, ma il popolo palestinese stesso, a prendere le decisioni e ad agire in modo che la Danimarca riconosca la Palestina» ha detto il ministro.

La linea dura di Washington

Gli Stati Uniti hanno espresso forte contrarietà alla mossa europea, definendola «una mossa di facciata» e ribadendo che «Continuiamo a privilegiare una diplomazia seria piuttosto che mosse di facciata. Le nostre priorità sono chiare: la liberazione degli ostaggi, la sicurezza di Israele, nonché la pace e la prosperità per tutta la regione, che non possono essere garantite finché esiste Hamas» ha dichiarato un portavoce del Dipartimento di Stato sotto condizione di anonimato secondo quanto riportato dall’agenzia France Press.