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Processo Ciro Grillo, il figlio del fondatore del M5s e i due amici condannati a 8 anni per stupro di gruppo

22 Settembre 2025 - 18:43 Ugo Milano
ciro grillo stupro gruppo processo
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La sentenza di primo grado del Tribunale di Tempio Pausania: condannato a sei anni e sei mesi anche il quarto imputato. Il pubblico ministero aveva richiesto una pena di 9 anni per ciascuno dei quattro giovani

Si chiude con la condanna di tutti e quattro gli imputati il processo per il presunto stupro di gruppo ai danni di due giovani donne avvenuto, secondo l’accusa, la notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 a Porto Cervo. Il collegio del Tribunale di Tempio Pausania, presieduto dal giudice Marco Contu, dopo 3 ore di camera di consiglio ha inflitto, 8 anni di reclusione a Ciro Grillo, figlio di Beppe, fondatore del M5s, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, 6 anni e 6 mesi a Francesco Corsiglia. Nessuno dei quattro era in aula. Assente anche la studentessa italo-norvegese all’epoca 19enne.

Difensore di Ciro Grillo: «Delusi e faremo appello»

I difensori di Ciro Grillo si sono detti «delusi» dall’esito della sentenza di primo grado e hanno ribadito «l’innocenza» del loro assistito. «Proseguiremo nei gradi di giudizio successivi – hanno sottolineato -. Aspettiamo i motivi della sentenza e poi ovviamente proporremo appello».

Il processo

«Chiediamo l’assoluzione perché la testimonianza della persona offesa non è attendibile». In poche parole: «La ragazza non è credibile». È questa la linea che hanno tenuto gli avvocati di Ciro Grillo e degli altri 3 imputati, nelle repliche finali del processo per violenza sessuale iniziato 3 anni fa. Che si è concluso oggi 22 settembre con la sentenza di primo grado. Il figlio del comico e fondatore del M5S Beppe Grillo, ormai 24enne, è accusato di aver stuprato a luglio 2019 una ragazza di 19 anni insieme ad altri tre amici. Secondo le ricostruzioni della procura, tutto è avvenuto durante una festa nella casa del comico genovese, a Porto Cervo. I 4 ragazzi avrebbero prima fatto ubriacare e poi stuprato la 19enne, riprendendo tutto con lo smartphone. L’amica della ragazza, che dormiva sul divano, è stata ritratta senza consenso in alcune foto oscene che potrebbero aggravare l’accusa di violenza sessuale di gruppo. Per questo il pubblico ministero ha chiesto per tutti gli imputati 6 anni, più 3 per la continuazione del reato, in base a quanto previsto dalle norme antiviolenza del «codice rosso».

Riconosciute le attenuanti generiche

Il collegio ha riconosciuto ai quattro imputati le attenuanti generiche e stabilito provvisionali per le parti civili: 10mila euro per Ciro Grillo, Lauria e Capitta, 5mila euro per Corsiglia. Corsiglia è stato condannato per stupro di gruppo, ma assolto dall’accusa di aver diffuso foto intime dell’amica della studentessa italo-norvegese scattate mentre dormiva nella villetta della famiglia Grillo. In sede civile saranno poi definiti eventuali risarcimenti. Il pm aveva chiesto nove anni per tutti gli imputati.

La serata iniziata al «Billionaire», le violenze in casa Grillo

Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, tutti all’epoca 19enni in viaggio di maturità. Durante una serata al Billionaire, il locale fondato da Flavio Briatore, conoscono le due ragazze coetanee. Dopo la serata le portano nella villa di Grillo a Cala Volpe dove Corsiglia, l’unico che ha partecipato al processo, è accusato di aver violentato una prima volta la ragazza. L’amica della 19enne ha raccontato durante il processo di aver parlato con la ragazza, che era in lacrime, ma di essersi poi addormentata senza capire cosa fosse successo. Dopo poco c’è stata la seconda violenza, come denunciato dalla vittima, stavolta di gruppo. I quattro avrebbero dato alla 19enne un «beverone» a base di vodka che l’avrebbe resa praticamente inerme. «Non sentivo il mio corpo, non sentivo le gambe, non funzionavano neanche le braccia», ha detto in udienza la ragazza.

Il dibattimento

Sulla consensualità del primo e del secondo episodio si sono scontrate le parti in processo. Per il team di legali che difende i 4 ragazzi, tra cui il cugino di Ciro, Enrico Grillo, si è trattato di rapporti consensuali. Per gli avvocati gli imputati non avrebbero costretto la ragazza a bere il cocktail superalcolico, e avrebbero rispettato il “no” della ragazza rimasta sul divano. Come a dire che l’amica avrebbe acconsentito al rapporto di gruppo, ripreso dai quattro in un video finito agli atti. Secondo l’accusa e la parte civile, rappresentata da Giulia Bongiorno, quei fotogrammi dimostrano che il gruppo abba stuprato la 19enne. La ragazza ha risposto a oltre 1600 domande descrivendo la sensazione di «blackout» e il suo totale stato di assoggettamento. Nel pomeriggio successivo avrebbe confessato all’amica: «Mi hanno violentata tutti».

Il rinvio dopo il lutto del giudice Contu

Lo scorso 3 settembre l’udienza finale era stata rimandata per la morte del figlio del giudice Marco Contu, che presiede il collegio del tribunale di Tempio Pausania. Dopo una breve discussione tra i componenti del collegio, il procuratore e gli avvocati, l’udienza era stata rinviata a oggi, 22 settembre. Già a luglio il pm aveva chiesto di far slittare la data della sentenza per replicare alle dichiarazioni conclusive della difesa. È attesa quindi per stasera la lettura della sentenza, dopo la camera di consiglio dove i giudici decideranno se dichiarare o meno gli imputati responsabili di violenza sessuale. In ogni caso si dovrà celebrare anche l processo d’appello e con tutta probabilità sarà la corte di Cassazione a mettere la parola fine al caso

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