«100 mila euro e una casa se vieni nel mio borgo»: la lotta dei sindaci dei piccoli comuni contro lo spopolamento


Incentivi fino a 100 mila euro per trasferirsi. Prefabbricati in legno gratis agli under 35. E persino i voucher per lo shopping. Sono questi gli espedienti che usano i sindaci dei piccoli borghi per combattere lo spopolamento. Insieme alle case vendute a un euro, «l’obiettivo è un radicamento duraturo», recita il bando del comune sparso di Scigliano, nove centri storici da mille abitanti nella Valle del Savuto. Come altri 88 paesini della Calabria il comune è stato ammesso al programma regionale di contributi a fondo perduto. Che prevede di regalare 5 mila euro alle famiglie con figli minorenni, ai lavoratori in smart working e ai pensionati che decidono di spostare la residenza.
I depliant
E così, racconta Repubblica, i bandi comunali sono stati costruiti con un linguaggio da depliant. «Ti sveglierai circondato da montagne e cieli azzurri», sostiene il comune di Panettieri, in provincia di Cosenza. Ma per arrivarci bisogna avere dei requisiti. Il primo è arrivare da una città che ha più di 5 mila abitanti. Poi bisogna trasferirsi entro 90 giorni. Infine, è necessario restare nel borgo per almeno altri 5 anni. E c’è persino chi offre di più. Come il comune di Radicondoli, in Toscana. Che offre fino a 20 mila euro agli under 40 che vogliono trasferirsi. «Con lo scorso bando ci sono state 22 compravendite. Dopo il minimo storico di 904 abitanti nel 2021, siamo risaliti a 968», dice il sindaco Francesco Guarguaglini.
Il turismo abitativo
Anche la provincia di Trento offre fino a 100 mila euro a chi viene a vivere in uno dei borghi montani a rischio spopolamento. «Accogliamo tutti, ma mi auguro anche che nessuno se ne vada» chiarisce Andrea Pollo, primo cittadino di Dambel, 400 abitanti in Val di Non. Finora di richieste ne sono arrivate cinque. Trenta invece quelle arrivate a Rabbi. In questi bandi però è anche previsto che i beneficiari acquistino una casa o la ristrutturino, per viverci a canone concordato per almeno 10 anni. Trenta in totale anche le domande arrivate a comuni del basso ferrarese, che offrono fino a 25 mila euro per l’acquisto della prima casa alle giovani coppie.
Le case a un euro
In Sardegna invece c’è un bonus di 600 euro al mese fino ai cinque anni d’età del primo figlio e 400 per il secondo, a patto che si decida di trasferirsi in un comune con meno di 5mila abitanti per almeno cinque anni. Come Ollolai, nel nuorese, che ha puntato anche sulle sdoganate case a un euro. A Penne in provincia di Pescara sono arrivate «centinaia di chiamate e 1.700 email in una settimana, dall’Asia soprattutto», racconta al quotidiano il sindaco Gilberto Petrucci. Qui si richiede soltanto la ristrutturazione dell’immobile entro tre anni. Ma non un deposito cauzionale e nemmeno la residenza. Non è un caso che ad aggiudicarsi le prime tre case siano state una famiglia britannica, un’olandese e una tedesca.