Trump e l’attacco all’assemblea Onu: «Ho messo fine a 7 guerre e mai nessuna chiamata dalle Nazioni Unite. A cosa servite?»


«Io ho messo fine a sette guerre, ho parlato con tutti questi leader e nessuno di loro ha ricevuto la chiamata delle Nazioni Unite. Tutto quello che sanno fare le Nazioni Unite è costruire questi palazzi con scale pericolosissime. La first lady stava per cadere. Questo fanno, costruire palazzi e poi questi gobbi che non funzionano». Queste le parole di Donald Trump all’80esima Assemblea generale dell’Onu. Una strigliata, netta, alle Nazioni Unite. «Gli Stati Uniti hanno lavorato, ma non le Nazioni Unite. Siete arrivati dopo e non durante. Avete un potenziale enorme, ma non lo sfruttate affatto. Tutto viene scritto ma le parole restano vuote e non ci risparmiano dalle guerre», spiega. «Quale è il loro scopo: per ora sembra che l’unica cosa che fanno sia scrivere lettere con parole vuote, che non fermano i conflitti», spiega. Il tycoon ha chiesto il rilascio degli ostaggi israeliani da parte di Hamas. Ma ha precisato: «Il riconoscimento per la Palestina è una ricompensa per Hamas e i suoi terribili attacchi». «Dobbiamo fermare la guerra a Gaza immediatamente. Dobbiamo negoziare immediatamente la pace», ha sottolineato.
«Pronti a imporre round potentissimo di dazi alla Russia»
«L’Ucraina? Una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare. Quante vite devono esser perse? Senza senso. La Cina e l’India aiutano la Russia, ma anche i paesi della Nato continuano a prendere petrolio dalla Russia quando poi la sanzionano. Stanno finanziando una guerra contro sé stessi». Nel caso Mosca non voglia negoziare un accordo di pace, ha proseguito Trump, gli Stati Uniti sono pronti ad imporre nuove sanzioni e dazi, «ma perché siano efficaci l’Unione europea e tutti voi riuniti qui dovete adottare le stesse misure».
Ridurre la minaccia nucleare. E punta il dito contro l’Iran
Ridurre la minaccia di armi pericolose, incluse le biochimiche, è una priorità per il presidente Usa. Non solo. «Dobbiamo metter fine allo sviluppo delle armi nucleari», spiega. E su questo punto è stato preciso, contro l’Iran definito l’Iran, «sponsor del terrorismo». «La mia posizione è molto semplice: allo sponsor numero uno al mondo non può essere permesso di possedere l’arma più pericolosa». «Ecco perché – ha aggiunto – dopo essere diventato presidente, ho mandato al cosiddetto Leader Supremo una lettera facendogli una offerta generosa. Gli ho promesso cooperazione piena in cambio della sospensione del programma nucleare iraniano. La risposta del regime è stata di continuare le minacce ai suoi vicini e agli interessi americani».
Il problema del gobbo
Il tycoon ha iniziato il suo discorso parlando di quello che aveva lasciato nel suo ultimo discorso in quella stessa sede, «un mondo che era in pace». Non senza poi elencare i successi della sua amministrazione, «per un’epoca d’oro, per il paese più del potente mondo». Inizialmente ha avuto alcuni problemi con il gobbo, che non partiva, scatenando qualche sorriso in sala. «Non mi dispiace fare questo discorso senza un gobbo, perché il gobbo non funziona», ha detto alla platea, sottolineando che «in questo modo parlerò più con il cuore. Posso solo dire che la persona che usa questo gobbo è nei guai». Un discorso, quello di Trump, incentrato sui successi della sua amministrazione, specialmente dal punto di vista della lotta all’immigrazione.
Guterres: «Nulla può giustificare la distruzione sistematica di Gaza»
«Siamo entrati in un’epoca di sconvolgimenti sconsiderati e di incessante sofferenza umana. I principi delle Nazioni Unite che avete istituito sono sotto assedio, i pilastri della pace e del progresso stanno cedendo sotto il peso dell’impunità, della disuguaglianza e dell’indifferenza». Queste le parole del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres aprendo i lavori dell’80esima Assemblea Generale. «Nazioni sovrane invase, la fame trasformata in arma, la verità messa a tacere – ha aggiunto – Ognuno di essi è un avvertimento». «Il nostro mondo sta diventando sempre più multipolare. Questo può essere positivo, perché riflette un panorama globale più diversificato e dinamico. Ma la multipolarità senza istituzioni multilaterali efficaci provoca il caos, come l’Europa ha imparato a sue spese, dando origine alla Prima Guerra Mondiale», ha dichiarato Guterres. «I palestinesi hanno diritto ad avere uno Stato e senza la soluzione a due stati in Medio Oriente non ci sarà pace, ma prevarrà l’estremismo e il radicalismo», ha dichiarato. «Ringrazio il governo della Francia e il regno della Arabia Saudita per portare avanti la soluzione a due stati», ha proseguito Guterres. Il Segretario generale delle Nazioni Unite ha dichiarato che «la distruzione di Gaza è andata ben oltre qualsiasi altra cosa abbia vissuto durante il suo mandato». «Condanno Hamas» per quanto ha fatto il 7 ottobre, ha affermato, ma «nulla può giustificare la distruzione sistematica di Gaza», per questo chiede un «cessate il fuoco» immediato e un altrettanto immediato «rilascio di tutti gli ostaggi».
Attesa per il discorso di Donald Trump
Il primo a parlare, dopo il segretario generale dell’Onu e la presidente dell’Assemblea Generale, è stato il presidente del Brasile, Luis Inacio Lula da Silva, seguito dal capo della Casa Bianca, Donald Trump, in qualità di Paese ospitante. Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha accusato nelle ultime ore le Nazioni Unite di «non fare il loro lavoro» e «non giocare alcun ruolo» negli sforzi per giungere a una tregua in Ucraina e a Gaza. «Il presidente sfiderà l’Onu a trovare il suo significato, il suo scopo e la sua utilità come organizzazione perché non sembra che stia facendo il suo lavoro, ed è piuttosto brava a spendere un sacco di denaro», ha dichiarato Rubio a Fox News. La premier Giorgia Meloni, presente sul posto, parlerà invece domani.