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Danimarca, la madre Inuit riavrà la figlia: ribaltata la decisione che l’aveva separata dalla neonata subito dopo il parto

23 Settembre 2025 - 15:13 Giammarco Pio Isoldi
Nikoline Bronlund inuit danimarca bimba
Nikoline Bronlund inuit danimarca bimba
Un test di competenza genitoriale che discrimina la popolazione Inuit l'aveva giudicata «indatta a garantire il benessere della figlia»

Nikoline Bronlund, la giovane madre groenlandese a cui era stata tolta la bambina subito dopo il parto, potrà riabbracciare sua figlia. Lo ha stabilito la National Appeals Board danese, che ha annullato la decisione del comune alle porte di Copenaghen dove la ragazza viveva con un’udienza durata appena mezz’ora e un comunicato quanto mai sintetico: «La National Appeals Board ha deciso di annullare la misura». Nikoline, 18 anni, ha chiamato la figlia Aviaja-Luuna e ha scritto su Instagram un messaggio breve ma potente: «Il mio cuore è di nuovo intero».

Il test di competenza genitoriale

Il caso risale al mese di agosto scorso ed era scaturito da un controverso test di competenza genitoriale a cui Brounlund era stata sottoposta durante la gravidanza e per il quale era stata ritenuta inadatta a crescere una bambina. I servizi sociali, sulla base di quel test, avevano stabilito che la giovane «non fosse in grado di garantire il benessere della figlia» e che necessitasse di «ampio supporto psichiatrico e sociale». Ma già allora la decisione era apparsa controversa: dal maggio 2024, infatti, il Parlamento danese aveva vietato l’uso di questi test per le famiglie di origine groenlandese, ritenendoli culturalmente inadeguati e discriminatori.

Gli abusi subiti dal padre adottivo

I parametri su cui si basano, come capacità di pianificare la giornata, di relazionarsi con le istituzioni, di gestire il tempo in modo razionale, riflettono un modello di genitorialità tipicamente danese e poco compatibile con tradizioni e stili di vita inuit, che privilegiano un approccio comunitario alla cura dei bambini. Inoltre, le associazioni di tutela della popolazione inuit avevano sottolineato che la madre era stata punita «non per quello che aveva fatto, ma per quello che aveva subito», essendo lei stata vittima di abusi dal padre adottivo, circostanza che secondo i servizi sociali la rendeva inadatta a essere madre.

Oltre il caso di Nikoline Bronlund

In Danimarca il dibattito sulle discriminazioni contro i groenlandesi è acceso. Secondo quanto riportato dal New York Times, uno studio recente ha rivelato che i bambini groenlandesi nati in Danimarca hanno cinque volte più probabilità di essere allontanati dalle famiglie rispetto alla media nazionale. Gli attivisti però avvertono: «Siamo felici per Ivana e la sua famiglia, ma ci sono molti altri casi con le stesse falle», ha dichiarato Najannguaq Hegelund, vicepresidente di Sila 360, associazione che difende i diritti degli indigeni.

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