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Il Parlamento Ue conferma l’immunità per Ilaria Salis: «Non scappo dalla giustizia. Mi proteggo dalla persecuzione politica di Orbán»

23 Settembre 2025 - 11:37 Gianluca Brambilla
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La commissione Juri ha respinto la revoca dell'immunità per l'ex docente italiana. Ma il voto finale si terrà alla sessione plenaria che comincia il 7 ottobre

La commissione Affari giuridici del Parlamento europeo ha deciso di non revocare l’immunità parlamentare per Ilaria Salis, accusata dalla giustizia ungherese di aver aggredito alcuni militanti neonazisti a una manifestazione di estrema destra a Budapest. L’ex insegnante, oggi eurodeputata di Alleanza Verdi Sinistra, è rimasta in carcere dal febbraio 2023 al maggio 2024. È solo grazie alla sua elezione al Parlamento europeo che Salis è riuscita a uscire dall’Ungheria e tornare in libertà. «Il voto di oggi è un segnale importante e positivo. Ho piena fiducia che il Parlamento confermerà questa scelta nella plenaria di ottobre, affermando la centralità dello stato di diritto e delle garanzie democratiche. Difendere la mia immunità non significa sottrarmi alla giustizia, ma proteggermi dalla persecuzione politica del regime di Orbán», commenta Salis poco dopo il voto di oggi.

Decisivi due “ribelli” del Ppe

La commissione Affari giuridici del Parlamento Ue conta 25 membri. Di questi, undici fanno parte di Sinistra, Socialisti, Verdi e Liberali, che si sono espressi ripetutamente contro la revoca dell’immunità parlamentare a Salis. Le destre dei Patrioti e di Ecr hanno sette voti e anche i loro voti sono abbastanza scontati: tutti a favore. A fare da ago della bilancia erano dunque i sette voti dei Popolari, tra cui lo spagnolo Adrián Vázquez Lázara, relatore della relazione sul caso Salis e considerato a favore della revoca dell’immunità. «Questo voto rappresenta un pericoloso e brutto precedente. Prevedo che l’Ungheria presenterà ricorso alla Corte di giustizia europea», dice lo spagnolo poco dopo il voto. Secondo fonti parlamentari, la richiesta di revoca dell’immunità è stata respinta sul filo del rasoio, con 13 voti contro 12. A risultare decisivi, dunque, sarebbero stati due eurodeputati del Ppe.

A ottobre il voto finale a Strasburgo

In ogni caso, il voto di oggi non è vincolante. La decisione vera e propria sulla revoca o meno dell’immunità parlamentare a Ilaria Salis sarà presa alla sessione plenaria del Parlamento europeo che comincerà il 7 ottobre a Strasburgo. In quell’occasione, saranno tutti e 720 gli eurodeputati a esprimersi in merito, votando per alzata di mano e a maggioranza semplice. «Siamo un pochino più sereni, ma molto felici. Per fortuna, finora le indicazioni della Commissione non sono mai state smentite dalla plenaria, quindi speriamo», commenta Roberto Salis, padre dell’eurodeputata, al telefono con l’Ansa.

Il significato politico del voto

Il voto di oggi alla commissione Juri del Parlamento europeo assume in realtà un valore politico che va ben oltre la semplice vicenda di Ilaria Salis. “Salvando” l’eurodeputata italiana dal processo, l’Assemblea Ue ammette implicitamente che c’è un Paese europeo – vale a dire l’Ungheria – nel quale lo stato di diritto non viene rispettato e non ci si può fidare di ciò che viene stabilito nelle aule di tribunale. Una questione denunciata più volte dai vertici di Bruxelles, ma che finora ha portato a poche conseguenze pratiche per il governo di Orbán.

Le parole di Salis alla vigilia

Alla vigilia del voto della commissione Juri del Parlamento europeo, Salis ha rilasciato un’intervista ad Aldo Cazzullo, pubblicata sul Corriere della Sera, in cui spiega di non volersi sottrarre al processo: «Anzi, voglio essere processata. Ma non in Ungheria, dove sarebbe un processo politico e la sentenza è già scritta. Voglio essere processata nel mio Paese, in Italia. Ho fiducia nella magistratura italiana». Da quando Salis è stata eletta a Strasburgo, il governo ungherese non ha offerto alcuna rassicurazione concreta sul fatto che un eventuale processo a suo carico sarà equo e imparziale. Anzi, pochi giorni fa, Zoltan Kovacs, portavoce del premier Viktor Orbán, ha commentato la vicenda pubblicando su X le coordinate del carcere ungherese di Márianosztra, dove Salis è stata rinchiusa per oltre un anno.

Foto copertina: ANSA/Fabio Frustaci | Ilaria Salis, eurodeputata di Alleanza Verdi Sinistra

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