Iran, Khamenei non ci sta: «Non cederemo a pressioni per fermare l’arricchimento dell’uranio. Trump? Riceverà uno schiaffo in faccia»


L’Iran non cederà a pressioni per interrompere le proprie attività nucleari. Lo ha dichiarato oggi il leader supremo Ali Khamenei, sottolineando che il Paese continuerà l’arricchimento dell’uranio e altri programmi strategici. «L’americano ha fatto pressione sull’Iran, dicendo che il Paese dovrebbe fermare completamente l’arricchimento e distruggere i propri successi tecnologici, ma riceverà uno schiaffo in faccia», ha detto Khamenei, citato dalla televisione di Stato. La dichiarazione arriva dopo che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato il ripristino delle sanzioni contro Teheran tre giorni fa. La misura segue l’attivazione dello “snapback” da parte di Francia, Gran Bretagna e Germania, motivata da «significative inadempienze» dell’Iran rispetto agli impegni previsti dall’accordo sul nucleare del 2015.
Il voto alle sanzioni per l’Iran
Il voto delle Nazioni Unite ha visto 9 Paesi contrari all’estensione del blocco, quattro a favore – Russia, Cina, Pakistan e Algeria – e due astensioni. Le sanzioni dovrebbero entrare in vigore alla mezzanotte di domenica 28 settembre, a meno di un accordo dell’ultimo minuto durante la settimana di alto livello dell’Assemblea Generale, che richiederebbe un nuovo voto del Consiglio di Sicurezza.
L’ambasciatore iraniano: «Un voto illegale»
Da Teheran, l’ambasciatore iraniano all’Onu Amir-Saeid Iravani ha definito «illegale» il voto, mentre il ministro degli Esteri Abbas Araqchi ha sottolineato che l’Iran «respinge qualsiasi pressione ingiusta che possa alimentare tensioni». Nei giorni scorsi Araqchi ha avuto un colloquio telefonico con il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi, confermando la volontà di Teheran di collaborare con l’Aiea dopo la crisi scatenata in giugno da Israele.