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Morte di Simona Cinà, arriva la conferma degli esami tossicologici: niente droghe ma forte presenza di alcol nel sangue

23 Settembre 2025 - 17:50 Cecilia Dardana
Simona Cinà
Simona Cinà
Gli esami tossicologici chiariscono alcuni aspetti del decesso della ventenne pallavolista

Non erano presenti droghe, ma un elevato tasso alcolemico nel sangue. È quanto emerso dagli esami tossicologici eseguiti dall’equipe di medicina legale del Policlinico di Palermo sul corpo di Simona Cinà, la ventenne di Capaci trovata morta nella notte tra l’1 e il 2 agosto sul fondo di una piscina, durante una festa di laurea. A coordinare l’attività è stato il medico legale Tommaso D’Anna, lo stesso che aveva già condotto l’autopsia, che ha confermato la morte per annegamento. Secondo le ricostruzioni, la ragazza venne notata sul fondo della vasca intorno alle quattro del mattino. Alcuni presenti si tuffarono per riportarla in superficie, ma all’arrivo del 118 era già priva di vita, mentre gli amici tentavano disperatamente di rianimarla.

Cosa dicono gli esami

Le analisi su sangue, urine e contenuto gastrico non hanno rilevato alcuna sostanza stupefacente, nemmeno sintetica, compresa la cosiddetta “droga dello stupro”. Diversa la situazione per l’alcol, risultato ben oltre i livelli di sicurezza, tanto da determinare significative alterazioni psicofisiche. Il dato, valutato anche in base al peso corporeo della giovane e alla sua scarsa abitudine al consumo di alcolici, conferma che la ragazza aveva bevuto molto sia nelle ore precedenti sia al momento della morte.

Si indaga su eventuali patologie non note

I risultati saranno ora approfonditi dall’intero collegio di esperti nominato dalla procura di Termini Imerese, guidata dal sostituto procuratore Raffaele Cammarano. Oltre a D’Anna e al tossicologo Vincenzo Nicolì, fanno parte del gruppo anche la medico legale Simona Pellerito, il radiologo Giuseppe Lo Re e l’anatomopatologo Emiliano Maresi, a cui spetterà valutare se vi fossero eventuali patologie non note.

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