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L’ultima intervista di Claudia Cardinale: «Ho detto “no” a Pasquale Squitieri. Avevo già rifiutato Brando, Delon e Tognazzi»

24 Settembre 2025 - 09:03 Alba Romano
claudia cardinale alain delon
claudia cardinale alain delon
La diva del cinema, due anni prima della sua scomparsa, aveva concesso un’intervista al Corriere della Sera. Ripercorrendo la sua infanzia, la carriera e il dolore per il rapporto co il figlio Patrick: «Avrei voluto dirglielo prima»

Il primo ricordo di Claudia Cardinale, al secolo Claude Joséphine Rose Cardinale, è un soldato che piange. Una scena tanto drammatica, dopo l’arrivo degli americani nella sua natia Tunisi, quanto in un certo senso cinematografica, come a segnare indelebilmente il futuro della stella del cinema. Nella sua ultima intervista, concessa ad Aldo Cazzullo e Stefano Montefiori del Corriere della Sera due anni prima della sua scomparsa, l’attrice ripercorre la sua difficile infanzia e la sua scelta di sentirsi, anzi essere, italiana: «Mi sento così. E l’ho fatto pure per onorare mio padre, che volle sempre rimanere italiano, anche sotto il protettorato francese». 

Il figlio Patrick e la bugia: «Gli ho detto troppo tardi chi era veramente»

Di storie da rammentare Claudia Cardinale ne ha davvero tante. Dalla violenza subita alla decisione di tenere il bambino e nascondere la gravidanza fino al settimo mese: «Ero alle prese con una cultura e una lingua, quella italiana, che non capivo bene. Catapultata nel mondo del cinema, che era al tempo stesso una salvezza e un grande incognita. Cristaldi capì che ero incinta quando andai a chiedere di rompere il contratto». Il figlio, Patrick, per anni fu fatto passare per il suo fratellino. Poi, la verità confessata prima ad Enzo Biagi che a lui: «Era necessario. Il coraggio viene fuori quando necessario, ma con Patrick non l’ho avuto».

Amici e nemici sul set: «Con Bardot ci siamo divertite, con Vitti meno»

Per passare in rassegna tutte le star con cui Claudia Cardinale ha lavorato ci vorrebbero libri su libri. Lei riesce a dedicare a (quasi) tutti una battuta. È così che Fellini diventa «divertente e stimolante», Sergio Leone «delizioso e semplice», Orson Welles «impressionante». John Wayne, da bravo americano «era un gentleman, mi regalò una sedia sul set anche se io ero poco più di una bambina». I rapporti con Brigitte Bardot, checché ne dicessero i giornali, lei li descrive come idilliaci: «Ci volevamo nemiche, ma lei era la mia “idola” assoluta. Ci vogliamo un grandissimo bene, ci siamo divertite un casino». Al contrario delle collaborazioni con Monica Vitti: «Non furono le migliori esperienze. Non era abituata come me a condividere la scena con un’altra donna».

Il rifiuto ad Alain Delon e Marlon Brando: «Anche Tognazzi mi faceva la corte»

Inevitabile, poi, toccare il tasto del suo aspetto. Lei che, per molti, è stata la donna più bella del mondo: «Non mi sono mai sentita veramente bella. Da bambina la bella di famiglia era mia sorella Blanche, e bella lo era davvero. Io, con i capelli scuri, sembravo più scontata». Eppure il codazzo di uomini che hanno perso la testa per Claudia Cardinale era lungo: «Ho detto no a Brando, a Delon. Probabilmente anche a Tognazzi… Poi ho appoggiato la campagna di Jacques Chirac e la stampa ne fece tutta una storia. Chirac sarà pure stato un “homme à femmes”, ma non con me». Il viaggio in America, nella Hollywood di Marilyn Monroe, durò poco: «Era un luna park, feste ovunque di qui e di là. Ma mi sentivo europea».

La figlia Claudia e il no a Pasquale Squitieri: «Avrei dovuto sposarlo»

L’ultimo capitolo riguarda la figlia, Claudia Squitieri: «Lo scelse Pasquale Squitieri perché mi voleva sposare. Così nostra figlia porta il nome che avrei avuto se avessi detto sì. Volevo essere una donna indipendente, ma avrei dovuto accettare».  È stata proprio la figlia a curare il libro sulla carriera dell’attrice, Claudia Cardinale l’indomabile: «Sono molto commossa da questo omaggio. Dal lavoro di Cinecittà ed Electa, e certo anche di Claudia. La parola indomabile mi sta bene. In qualche modo l’indipendenza e l’indomabilità sono doti che ho cercato di trasmettere a lei».

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