David Di Gleria disperso in Ucraina, chi era l’italiano che combatteva nella brigata Azov


Si era arruolato come foreign fighter tra le file della brigata d’assalto Azov, la controversa milizia incorporata nell’esercito ucraino. Poi dallo scorso 11 settembre di lui non si sono avute più notizie. È la storia di David Di Gleria, 48enne friulano, che secondo parziali informazioni delle autorità ucraine risulterebbe «missing in action». Una formula usata quando non è possibile recuperare il corpo di chi è morto in battaglia. Il suo battaglione stava combattendo in prima linea in una zona nell’oblast di Lugansk, attualmente sotto il controllo russo. L’uomo è originario di Paularo, in provincia di Udine, dove abitano anche i genitori che l’hanno sentito per l’ultima volta ad agosto.
I tanti lavori, poi la decisione di arruolarsi
Secondo quanto riferito dai parenti, Di Gleria avrebbe prima lavorato nell’attività di famiglia, per poi mettersi in proprio e diventare camionista. Avrebbe anche lavorato all’estero, in Thailandia, nel mondo della ristorazione e da pochi anni era riuscito a comprare casa in Friuli. Poi la decisione di arruolarsi e andare a combattere in Ucraina, pagato come soldato straniero, nell’unità paramilitare che ora ha raggiunto il rango di brigata e fa parte della guardia nazionale ucraina.
Cos’è la brigata d’assalto Azov
Nata nel 2014 come gruppo paramilitare d’ispirazione neonazista, dopo l’invasione russa è entrato a far parte delle forze armate ucraine. Negli ultimi anni si è allargata per l’arrivo di molti soldati dall’estero, e ha cercato di smarcarsi dalle accuse di nazismo anche cambiando nome in «1° Corpo d’armata Azov della guardia nazionale». Nel 2022 aveva avuto un ruolo determinante nei combattimenti durante l’assedio di Mariupol.