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Il piano del governo per la Global Sumud Flotilla: la mediazione con Israele, Cipro e il Vaticano per la consegna gli aiuti

25 Settembre 2025 - 05:01 Alessandro D’Amato
piano governo global sumud flotilla meloni tajani crosetto
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Il cibo e i medicinali andrebbero al patriarcato di Gerusalemme. Poi l'arrivo a Gaza. La paura della premier: in caso di incidenti mi attaccherebbero

Una mediazione in corso. Con diversi attori. Tra cui il governo israeliano e la sede di Cipro del patriarcato di Gerusalemme. Per la Global Sumud Flotilla. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro della Difesa Guido Crosetto e quello degli Esteri Antonio Tajani stanno cercando un compromesso per consentire l’arrivo degli aiuti a Gaza. Ma senza rompere il blocco navale di Israele. La premier parla in una sala privata dell’hotel Peninsula. Dove commenta anche gli attacchi dei droni: «Stiamo facendo le nostre indagini per avere certezze sulle responsabilità, il ministro Crosetto ha autorizzato l’invio di una nave militare per proteggere e assistere, anche se non è autorizzato l’uso delle forza, chiaramente la mia condanna è totale».

Meloni e la Global Sumud Flotilla

Secondo il Corriere della Sera il piano prevedeva all’inizio la consegna degli aiuti al porto di Ashkelon, che si trova nella zona del Negev occidentale ovvero nel distretto meridionale di Israele. Ma a quanto pare è arrivato un rifiuto da una delle parti in causa. Ora si sta lavorando «per consegnare questi aiuti a Cipro, al patriarcato di Gerusalemme, proposta di mediazione che al momento ha il consenso di Tel Aviv, nostra, di Cipro e del Patriarcato». Manca quindi quella della Gsf.

La premier però continua anche a sospettare che le azioni siano «fatte apposta per mettere in difficoltà il governo italiano, perché vorrei capire qual è l’alternativa, cosa facciamo? Forziamo il blocco navale, mandiamo le navi della Marina, dichiariamo guerra a Israele?». E sulle violenze durante le manifestazioni «non sono stupita, non vogliono alleviare le sofferenze di Gaza ma solo attaccare il governo, visto che l’opposizione non ha grandi argomenti li va a cercare in Palestina».

«Premier complice e assassina»

Anche perché, riflette Meloni, «in tv rappresentanti dell’altra parte politica invitano la gente a venire sotto casa mia, non voglio fare nomi, vengo definita come complice di Gaza, o assassina, il rischio che qualcuno che non ha tutte le rotelle a posto domani decida di risolvere questo problema, viene in mente o no?». Dietro la ricerca di una soluzione per la Global Sumud Flotilla c’è la certezza che in caso di incidenti che coinvolgano cittadini italiani arriverebbero attacchi al governo. Per questo il ministero della Difesa, appena saputo dell’ultimo attacco con i droni, ha mandato tra le 2 e le 3 del mattino di mercoledì 24 settembre la fregata multiruolo Fasan della Marina Militare. Dopo essersi consultato con la premier.

I droni

L’attacco ha autori al momento non identificati, ha fatto sapere il ministro. Intanto Tajani lavora alla mediazione con Israele e Cipro. Con pressioni, scrive ancora il quotidiano, da parte del presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi. Secondo il piano dopo la consegna a Cipro gli aiuti arriverebbero affidati al Patriarcato latino di Gerusalemme del cardinale Pierbattista Pizzaballa. A quel punto verrebbero trasferiti in Israele, con la garanzia del governo israeliano di farli arrivare a Gaza». Secondo il governo «quasi tutti gli italiani» sarebbero favorevoli alla mediazione.

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