Spoleto, corpo smembrato in un sacco: fermato un 32enne ucraino


Un sacco abbandonato in un terreno, accanto a una bicicletta, in zona via Primo Maggio a Spoleto. Al suo interno il corpo smembrato di Sagor Bala, 21 anni, giovane originario del Bangladesh che lavorava nella ristorazione. Per l’omicidio è stato fermato Dmytro Shuryn, 32enne ucraino, ora rinchiuso nel carcere della cittadina. Il provvedimento della Procura contesta all’uomo i reati di omicidio, distruzione e soppressione di cadavere. La decisione di procedere al fermo, spiegano gli inquirenti, è arrivata dopo la raccolta di gravi indizi sul coinvolgimento del trentaduenne nell’uccisione e nel successivo occultamento del corpo.
Le testimonianze dei conoscenti
Determinanti, secondo il procuratore Claudio Cicchella, sono state le testimonianze di conoscenti della vittima e di vicini dell’indagato. I carabinieri hanno inoltre acquisito filmati da impianti di videosorveglianza cittadini e da abitazioni private vicine al luogo del ritrovamento. Dalle immagini, infatti, sarebbero emersi “riscontri univoci” che hanno rafforzato il quadro accusatorio.
I due ex colleghi di lavoro in un bar della zona
Restano però da chiarire il movente e le dinamiche precise del delitto. Le indagini si erano orientate da subito verso Shuryn, che aveva lavorato con Bala in un ristorante della zona fino a pochi mesi fa. Perquisizioni sono state condotte nella casa, in una cantina e nell’auto del sospettato. Ascoltato come indagato, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Le ricerche proseguono per rintracciare le altre parti del corpo del giovane. Intanto, la comunità di Spoleto è sconvolta da un omicidio che gli investigatori hanno definito di «particolare efferatezza».