Non solo gli altoparlanti a Gaza: Netanyahu è riuscito a trasmettere il suo discorso all’Onu anche sui cellulari della Striscia (inclusi quelli di Hamas)

Non solo altoparlanti a Gaza. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è riuscito a far trasmettere il suo discorso all’Onu anche nei cellulari dei palestinesi della Striscia, inclusi quelli dei membri di Hamas. Lo rende noto lo staff del numero uno di Tel Aviv stesso, annunciando che l’Idf ha preso il controllo dei telefoni dei residenti di Gaza e degli attivisti di Hamas spiegando che il messaggio, inizialmente in israeliano e poi in inglese, rivolto agli ostaggi, è stato trasmesso in diretta tramite quei dispositivi. Il primo ministro – si aggiunge – si rivolge ai residenti e chiarisce che la guerra può terminare immediatamente con la restituzione di tutti gli ostaggi, lo smantellamento militare di Hamas e la smilitarizzazione della Striscia. «Chi lo farà vivrà, chi non lo farà, sarà perseguitato», ha avvertito Netanyahu durante il suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni unite.
Cosa ha detto Netanyahu all’Onu: il messaggio trasmesso per gli ostaggi (e Hamas)
«Coraggiosi eroi, chi vi parla è il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu in diretta dalle Nazioni Unite. Sappiate che non vi abbiamo mai dimenticato, neppure per un secondo. Non ci daremo pace sino a che non vi avremo riportato tutti a casa». E a Hamas dico: «Deponete le armi, liberate gli ostaggi ora e lasciate in pace il mio popolo. Se lo fate, vivrete. Se no, Israele vi darà la caccia ovunque». Questo il messaggio che ha declamato prima in ebraico e poi in inglese rivolto direttamente agli ostaggi (la prima parte) e poi a Hamas e alla gente di Gaza nella versione inglese.
La richiesta all’Idf prima di prendere parola all’Onu
Prima di parlare il premier israeliano aveva chiesto all’Idf di installare altoparlanti in vari punti di Gaza, in modo che i residenti della Striscia potessero ascoltare il suo discorso all’Assemblea Generale Onu, in programma alle 15 di oggi (ora italiana). L’idea è stata criticata: perché potrebbe rappresentare un rischio operativo per i soldati distolti dalle basi della zona per tale incarico “atipico”. Netanyahu è arrivato ieri a New York dopo un lungo viaggio – anche per via della rotta nel Mediterraneo scelta per evitare di sorvolare diversi Paesi europei – che lo porterà in seguito anche a Washington. Lunedì è infatti in programma il vertice con Donald Trump, che ieri sembra aver gelato però le attese dell’alleato annunciando che «non permetterà» l’annessione unilaterale della Cisgiordania da parte di Israele. «All’Assemblea Generale dell’Onu dirò la verità di Israele e denuncerò quei leader che, anziché denunciare gli assassini, gli stupratori e quelli che bruciano i bambini vorrebbero dargli uno Stato nel cuore della terra di Israele», ha detto Netanyahu prima d’imbarcarsi per gli Usa, sfidando con toni durissimi quei Paesi – a partire da Francia e Regno Unito – che nei giorni scorsi hanno annunciato il riconoscimento “preventivo” dello Stato di Palestina.
September 25, 2025
