Caso Garlasco, i soldi nel mattone e la carriera da manager di Mario Venditti. L’ex procuratore di Pavia indagato per un appunto su di lui dei coniugi Sempio


Oggi è indagato nella Garlasco story per corruzione in atti giudiziari sulla base di un appunto trovato in un blocco di appunti dei genitori di Andrea Sempio. Mario Venditti sdegnato ha sostenuto di non avere mai svenduto la sua funzione di magistrato e i suoi legali considerano perfino grottesca l’ipotesi di accusa basata su uno scarabocchio mai distrutto in tanti anni dai Sempio. Con il denaro però Venditti ha avuto a che fare durante tutta la sua vita, tanto è che oggi guida per la seconda volta il Casinò di Campione di Italia anche con buoni risultati di bilancio. Ed è lui a firmare la relazione di gestione e la nota integrativa di bilancio, come faceva con i bilanci sociali dell’ufficio giudiziario di Pavia dove da procuratore per due volte archiviò le indagini proprio su Sempio. E come tutti con il denaro Venditti ha avuto a che fare anche nella sua vita privata.

La prima casa del magistrato acquistata con la moglie e rivenduta perdendoci
La storia di Venditti si intreccia con quella di una lunga e diversificata scia di investimenti immobiliari. Il primo investimento non è stato di quelli da mettere in bacheca per il fiuto immobiliare. Era quello comune a tutte le giovani coppie: la prima casa. Il giovane magistrato Venditti l’acquistò il 26 luglio 1983 in un paese di circa 10 mila abitanti in provincia di Pavia, a Broni. Aveva 30 anni e la casa è stata acquistata a metà con la moglie, Giulia Maria D’Onofrio per 90 milioni di lire dell’epoca. Fu necessario un muto da 40 milioni di lire concesso dal Credito commerciale, che iscrisse ipoteca sull’immobile per 68 milioni di lire. Sette anni dopo quell’appartamento è stato venduto dai coniugi con atto notarile del 6 febbraio 1990 che ne indica un valore di 33 milioni per coniuge, quindi 66 milioni di lire. Non proprio un affare, visto il più elevato prezzo di acquisto.
La villa vicino a Pavia, la separazione coniugale, la decisione di vendere e andare via
Con quella somma in tasca nel 1991 i coniugi Venditti si sono trasferiti in un paese più piccolo della provincia pavese, San Genesio ed Uniti (4 mila abitanti). La casa però è nettamente più grande: una villetta con 11 vani e ampio garage. L’atto notarile è del 4 giugno 1991, ma non indica il prezzo. Si può intuire dal mutuo ipotecario da 160 milioni di lire erogato in pari data dalla Banca del Monte Lombarda. Anche qui sette anni dopo cambia qualcosa in quella casa, e cambia pure la vita privata del magistrato. Perché il 19 maggio 1998 il Tribunale di Pavia, sezione civile, trasferisce interamente alla moglie Giulia anche il diritto di abitazione di Venditti, legato al suo 50% di proprietà della villetta, sulla base di una dichiarazione giudiziaria di separazione consensuale. Finisce dunque il matrimonio del magistrato, ma i rapporti con l’ex moglie nel tempo devono essere restati buoni. Tanto è che dieci anni dopo quella separazione Venditti vende il suo 50% di quella villetta in parti uguali alla ex moglie e al suo nuovo compagno di vita.
Le case ereditate dal magistrato a Benevento prima da papà poi da mamma
Molte altre partecipazioni immobiliari sono entrate e uscite dalla disponibilità del magistrato Venditti nella città natale di Benevento, grazie alla successione ereditaria di papà Ennio (scomparso nel 2001) e poi di mamma Carmela (scomparsa nel 2017). Gli immobili ereditati direttamente o le quote di eredità sono però state rivendute dal magistrato o alla sorella Rossana o a soggetti terzi che via via negli anni hanno acquistato sia a Benevento che in provincia, a Santa Croce nel Sannio. Anche in questo caso negli atti non sono citati gli importi ricavati dal magistrato, che comunque deve avere messo da parte qualche risparmio non indifferente.
Il nuovo acquisto con i soldi a disposizione sul mare vicino a Genova
Venduta la sua quota nella villa di Pavia alla ex moglie e al compagno, Venditti a settembre del 2018 ha acquistato un appartamento di 4,5 vani a Sori, nel genovese, vicino alla Aurelia in un complesso di più immobili che si affacciano su una collinetta che scende fino al mare. La vista è fantastica, il piccolo complesso di case con tutti i servizi e il verde mantenuto come si deve. Anche qui nell’atto notarile si leggono i nomi dei venditori (una coppia, lui di Recco e lei di Genova), ma non l’importo della transazione. Non risultano però mutui accesi per l’acquisto, ma le vendite citate sopra offrivano una buona liquidità per garantirlo.
La nomina alla guida del casinò di Campione di Italia 11 giorni dopo il pensionamento

I veri soldi visti da Venditti sono quelli che gestisce come amministratore (presidente con deleghe) del Casinò di Campione di Italia, in cui è stato nominato per la prima volta il 20 luglio 2023, pochi giorni dopo essere andato in pensione come magistrato (il 9 luglio dello stesso anno). Ed è stato rinominato nel giugno scorso, nonostante le prime indagini su Garlasco che lo stavano coinvolgendo per reati meno rilevanti, e nonostante le polemiche politiche che immediatamente si sono accese (e divampano in queste ore). Non aveva avuto precedenti esperienze manageriali, salvo quella di gestione della Procura di Pavia, ma nel nuovo incarico è stata utile anche la sua precedente vita da magistrato.
La casa da gioco fallita e poi resuscitata dal tribunale di Como ora è in concordato
Il Casinò di Campione di Italia ha una recente storia travagliata. Il tribunale di Como ne aveva dichiarato il fallimento il 27 luglio 2018, ma lo stesso tribunale il 17 gennaio 2019 ha revocato il fallimento, ammettendo la società al concordato con decisione poi resa definitiva dalla Cassazione. Il concordato in continuità ha stabilito lunghe tappe di un piano di rientro con i creditori privilegiati (fra cui il fisco) e con quelli chirografari. Prima di tutto sono stati riassunti 174 dipendenti dei circa 500 che avevano perso il posto con il fallimento, poi il 26 gennaio 2022 sono state riaperte dopo molti anni le sale da gioco.
I buoni risultati di Venditti da manager del gioco con l’aiutino però dei tribunali
Quando l’ex magistrato Venditti è arrivato al vertice il Casinò di Campione di Italia aveva da poco approvato il bilancio 2022 con 42,6 milioni di euro di incassi e una perdita operativa di 3,3 milioni di euro. Questa estate, prima che esplodesse la bufera di Garlasco, l’ex procuratore capo di Pavia ha chiuso un bilancio in utile non indifferente: 12,86 milioni di euro di dividendi da corrispondere al Comune. I ricavi complessivi sono stati 57 milioni di euro, superiori a quelli previsti dal piano concordatario. In realtà hanno pesato più di 3 milioni di euro di ricavi straordinari, provenienti dal braccio di ferro con cui qualche creditore si è visto dare torto in tribunale. E qui certo avere un magistrato di esperienza alla guida del Casinò ha il suo peso: senza quella entrata i ricavi sarebbero stati sì in crescita, meno però di quanto previsto dal piano di rientro dal concordato.
La rottamazione con il fisco, gli incassi 2025 in crescita, ma il caso Garlasco è un guaio

Venditti è riuscito a fare aderire il Casinò alla rottamazione quater limitando i danni con il fisco, e fin qui è riuscito con quattro parziali riparti a ripagare l’80% di quello che era dovuto ai creditori privilegiati, iniziando a ripagare anche i chirografari. I conti continuano ad andare bene, tanto che lui stesso spiega nella relazione di bilancio: «per l’esercizio 2025, la Società intende consolidare la propria posizione competitiva nel mercato di riferimento, perseguendo una crescita organica che dovrebbe consentire il raggiungimento di euro 56,5 milioni di proventi da gioco. Si tratterebbe di un risultato in sensibile aumento rispetto ai 52 milioni di euro registrati nel 2024 con un Ebitda di oltre euro 20 milioni (euro 22,5 milioni conseguito nell’esercizio 2024, inclusivo di euro 3,2 milioni quali proventi non ricorrenti)». Però negli anni precedenti sono state rinviate a nuovo perdite per 59,77 milioni di euro che saranno solo in piccola parte ridotte dai 12,86 milioni di euro di utile del 2024. Certo la nuova indagine su Garlasco che ha messo nel mirino Venditti non aiuterà il percorso di risalita del Casinò.