Garlasco, la famiglia Sempio si ricompatta dopo le perquisizioni: il ritrovo familiare dalle zie di Andrea e il mistero dei 43mila euro


Il giorno successivo alle perquisizioni e all’interrogatorio, la famiglia Sempio si è ritrovata per fare fronte comune. Al centro dell’inchiesta della procura di Brescia, che vede coinvolto l’ex procuratore pavese Mario Venditti per presunta corruzione in atti giudiziari, ci sono anche i familiari di Andrea, 37enne già indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. Nel pomeriggio di sabato 27 settembre, in una villetta a schiera ai margini di Garlasco – una delle case perquisite – si sono, infatti, riuniti i parenti più stretti. Tra di loro, le zie di Andrea, lo zio Patrizio, il padre Giuseppe e la madre Daniela Ferrari. Un momento di compattezza familiare, nel tentativo di affrontare la pressione mediatica e giudiziaria.
Le indagini bancarie sui Sempio
Le indagini bancarie hanno evidenziato il ruolo delle zie di Andrea nella rete di sostegno familiare. Una, ex agente della Polizia penitenziaria, e l’altra, trasferitasi con lei dopo la separazione dal marito, avrebbero versato sul conto del padre di Andrea, tra fine 2016 e inizio 2017, assegni per un totale di 43mila euro. Denaro che Giuseppe avrebbe immediatamente prelevato, talvolta con l’aiuto del fratello. Per gli inquirenti, parte di questa somma sarebbe stata utilizzata per corrompere Venditti, al fine di ottenere l’archiviazione della posizione del figlio.
La versione dei Sempio
Venerdì scorso, i Sempio sono stati ascoltati come persone informate sui fatti, senza potersi avvalere della facoltà di non rispondere. La sera stessa, la coppia è intervenuta in tv, durante la trasmissione Quarto Grado. Daniela ha criticato la divulgazione di intercettazioni familiari, definendo «assurda» l’ipotesi di aver consegnato denaro a Venditti. Giuseppe ha spiegato di annotare abitualmente tutte le spese e di consegnare le somme raccolte agli avvocati, pur ammettendo di aver scritto il biglietto rinvenuto nella casa durante le perquisizioni di maggio: «Venditti gip archivia X 20.30 € euro».
Il nodo del bigliettino e le intercettazioni del 2017
Secondo i legali, quei contanti sarebbero da collegare alle parcelle legali, mentre l’importo indicato nel biglietto potrebbe semplicemente riferirsi ai costi delle marche da bollo per le copie degli atti. Nel procedimento di Brescia, particolare attenzione è stata data anche alle intercettazioni del 2017 non trascritte nei brogliacci ufficiali. In una di queste conversazioni, il padre di Andrea suggerisce al figlio, in vista dell’interrogatorio, di dichiarare di non ricordare se non sapesse rispondere: un consiglio rivendicato dall’avvocato Lovati come semplice supporto difensivo.