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Simona Bortoletto «inseguita in macchina» prima di essere travolta, l’ipotesi di femminicidio: l’ex compagno con «alcol e diversi stupefacenti» nel sangue

28 Settembre 2025 - 00:01 Ugo Milano
simona bortoletto cristiano maggetti femminicidio fiumicino
simona bortoletto cristiano maggetti femminicidio fiumicino
«Stava scappando da quella casa», assicurano alcuni testimoni presenti a Fiumicino. Il 34enne nega. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza sono attualmente al vaglio degli inquirenti

Prende sempre più forma l’ipotesi di femminicidio per quanto riguarda la morte di Simona Bortoletto, travolta e uccisa sul colpo dall’ex compagno Cristiano Maggetti a Fiumicino la sera di martedì. I testimoni finora sentiti forniscono versioni contrastanti, tra chi descrive il loro rapporto come idilliaco e chi come litigioso. Tra questi ultimi il figlio di 8 anni della donna, che era con lei quando è stata presa in pieno dalla Smart del 34enne: «Mamma e Cristiano hanno litigato». E poi l’alcol e la droga trovati nel sangue dell’uomo, che potrebbe non essere stato lucido al momento dell’impatto. Al momento però l’accusa rimane di omicidio stradale.

La versione di Cristiano Maggetti: «Stavo andando a prendere le sigarette»

«Lei stava scappando da quella casa», raccontano alcuni testimoni. Lui nega tutto, anche la storia della lite quando erano a cena a casa sua: «Lei è andata via, io stavo a casa con i bambini, proprio con mia figlia ero rimasto. Non avevo le sigarette. Ho detto: “Esco a prenderle” le sigarette’”, e sono uscito con la macchina», ha raccontato a La vita in diretta su Rai 1. E l’avrebbe investita solo perché «mi si è buttata in mezzo alla strada per salutare. È stato un secondo».

La ricostruzione della procura: «La stava inseguendo»

Cristiano Maggetti indossava il braccialetto elettronico da un anno e mezzo, dopo le ripetute denunce della ex compagna. Secondo la ricostruzione della procura di Civitavecchia, l’uomo si sarebbe precipitato fuori casa e in macchina per inseguire la donna o cercare di intimidirla. Nel sangue aveva tracce ingenti di diversi stupefacenti oltre che di alcol. Sulla strada non ci sarebbero segni di frenata, ma le telecamere di videosorveglianza sono ancora al vaglio degli inquirenti che stanno tentando di capire se l’abbia travolta in maniera non intenzionale. 

Cosa non torna nei racconti del 34enne e dei figli

Numerosi punti però ancora non tornano. L’uomo, prima di uscire da casa, avrebbe infatti afferrato il telefono del padre. Di fronte agli investigatori, ha spiegato che il suo era scarico. Eppure, per andare a prendere le sigarette, bastava fare due passi sotto casa. E poi ci sono le versioni dei bambini, il figlio di lei e la figlia di lui. Secondo Cristiano Maggetti la bimba era al suo fianco al momento della tragedia, alcuni testimoni negano. Per la procura di Civitavecchia, che ha sentito il racconto dei due bimbi in audizioni protette, i due potrebbero aver subito pressioni da qualcuno. 

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