Ci segnalano delle condivisioni su Threads di un grafico in cui si mostrano i casi di bambini morti dopo il vaccino Covid. Secondo la narrazione No vax ci sarebbe una correlazione tra i bimbi che hanno ricevuto il vaccino sotto i cinque anni. I dati non sembrano lasciar spazio a dubbi mostrando un notevole incremento di mortalità dopo il 2021, quando cominciano le prime campagne vaccinali. Ma c’è “un trucco”. Vediamo di quale si tratta.
Per chi ha fretta:
Alcuni No vax hanno diffuso un grafico sui presunti casi di bambini morti dopo il vaccino.
Si nota subito che la fonte è artefatta perché incolla assieme due fonti diverse, di cui una basata su dati non ancora accertati.
Gli studi sulla popolazione generale e sui bambini, vaccinati in un secondo momento, smentiscono già abbondantemente il grafico in oggetto.
Analisi
Ecco come si presenta il grafico sui bambini morti dopo il vaccino Covid. Oltre alla didascalia della narrazione riportiamo anche alcuni commenti di utenti, accortisi per primi del grave “errore” commesso da chi ha confezionato la presunta prova. Ci dissociamo dai toni utilizzati:
Se pensate che le morti di adulti per vaccino siano un problema serio, ancora non avete visto i numeri della mortalità dei bambini sotto i 5 anni, la prima generazione vaccinata da madri vaccinate. Questo riportato è il grafico dell’eccesso di mortalità in quella fascia di età.
«Scusate ma se leggo bene la piccola didascalia in basso, la vera ricerca è fino al 2021 mentre da lì in poi è stata usata una fonte diversa… Questo è già un pessimo punto di partenza perché i dati potrebbero essere compromessi o non paragonabili (bisogna utilizzare chiaramente lo stesso metodo di campionamento per mettere a confronto dati) inoltre questa correlazione non dimostra automaticamente che i vaccini facciano male. Bisogna verificare la fonte» – Commenta il primo utente.
«Ma un novax che non sia uno scemo conclamato esiste? Ca**o c’è scritto pure nella tabella che da quando la linea sale la fonte dei dati è diversa. Neanche le tabelle falsificate bene sapete fare, maledette scimmie che dovevate rimanere sugli alberi» – Aggiunge il secondo utente.
Cosa non va nel grafico sui bambini morti dopo il vaccino Covid
Effettivamente sotto al grafico sui bambini morti dopo il vaccino vediamo indicati due fonti:
La prima da 2018 al 2020 (prima delle campagne vaccinali) dei CDC americani.
La seconda dal 2022 al 2025 sito del Vital Statistics Cooperative Program.
La definizione «provisional data» presente nella seconda fonte è emblematica della scarsa attenzione, da parte dei No vax, verso le stesse fonti su cui si basano. Parliamo infatti di dati provvisori copia-incollati di fronte a quelli della prima fonte. Ovvero, riguardano informazioni raccolte e pubblicate in attesa della loro verifica. Manca quindi il contesto statistico ed epidemiologico dei dati estrapolati dalla seconda fonte. Si tratta di dati provvisori, non ancora verificati, che fotografano gli andamenti noti e li proiettano nel futuro supponendo che tali fattori restino costanti.
Cosa sappiamo davvero su rischi e benefici dei vaccini Covid nei bambini
Per quanto riguarda il rapporto rischi e benefici nei bambini sotto i cinque anni vaccinati contro la Covid-19, suggeriamo la lettura di uno studio del Journal of the Pediatric Infectious Diseases Society «il beneficio atteso di ricevere la serie primaria di vaccini mRNA ha superato il rischio tra i bambini di età compresa tra 6 mesi e 4 anni». Del resto i bambini li abbiamo vaccinati in un secondo momento. Prima abbiamo immunizzato la popolazione più a rischio e in seguito gli adulti. In Italia solo le vaccinazioni nella fascia tra i 5 e 11 anni possono partire nel novembre 2021, dopo quasi un anno di campagne vaccinali, in conformità con le direttive dell’EMA. Dobbiamo aspettare l’ottobre 2022 perché EMA raccomandi di estendere la vaccinazione a partire dai sei mesi d’età. Cosa sappiamo allora globalmente, in merito alle vite salvate dai vaccini Covid secondo le stime più accurate?
Cosa dicono gli studi più autorevoli sulla popolazione generale
Quando i dati li analizzano i ricercatori, che sanno studiarli con calcoli statistici e grafici prodotti in maniera corretta, si scopre che i vaccini Covid hanno salvato milioni di vite, mentre non si vedono associazioni coi decessi. Secondo un report del WHO Regional Office for Europe pubblicato nel 2024, solo in Europa dal 27 dicembre 2020 (noto da allora come Vaccine Day) fino al marzo 2023, i vaccini hanno salvato 1,4 milioni di persone altrimenti a rischio di morire nelle terapie intensive. Si parla di una riduzione dei decessi pari al 57%.
«Questi sono tra i risultati di un nuovo studio OMS/Europa che rivela come il bilancio delle vittime della COVID-19 noto oggi nella Regione, attualmente è di 2,5 milioni – riporta l’OMS -. Avrebbe potuto essere arrivato a 4 milioni senza i vaccini».
Il Commonwealth Fundamericano stima che fino al novembre 2022 i vaccini Covid hanno evitato 3,2 milioni di decessi e 18,5 milioni di ospedalizzazioni negli Stati Uniti, generando un risparmio di 1,15 trilioni di dollari. Cosa che stride con la narrazione dei vaccini autorizzati sotto pressione di Big Pharma per massimizzare i profitti. A proposito di grafici previsionali, ecco quello mostrato dall’Organizzazione americana in merito a cosa sarebbe successo senza vaccini:
«Nell’analisi principale – riportano i ricercatori -, sono stati evitati più di 2,5 milioni di decessi (1 decesso evitato per 5400 dosi di vaccino somministrate). L’ottantadue per cento era tra le persone vaccinate prima di qualsiasi infezione, il 57% era durante il periodo Omicron e il 90% apparteneva a persone di età pari o superiore a 60 anni […]. Le conclusioni ele stime di rilevanzain questo studio sono sostanzialmente più conservative rispetto ai calcoli precedenti incentrati principalmente sul primo anno di vaccinazione, ma dimostrano ancora chiaramente un importante beneficio complessivo della vaccinazione COVID-19 durante gli anni 2020-2024».
Segnaliamo anche un recente post Facebook del virologo Roberto Burioni, il quale riporta un grafico relativo alla differenza nell’eccesso di mortalità tra elettori repubblicani e democratici negli stati della Florida e dell’Ohio. Si fotografa la situazione durante l’introduzione delle prime dosi di vaccini Covid (il grassetto è nostro):
«Siamo in Florida e in Ohio, prima dell’arrivo del COVID. Non abbiamo mortalità in eccesso, […] Arriva il COVID – spiega Burioni -, il vaccino c’è da pochissimo e i novax non rompono. La mortalità in eccesso colpisce gli elettori registrati di entrambi i partiti, più alta nelle contee dove ci si vaccina di meno (parte a sx del grafico). Il vaccino finalmente c’è per tutti. Ma i repubblicani hanno i loro politici che lisciano il pelo ai novax, i democratici no. La situazione cambia drammaticamente: i repubblicani hanno un eccesso di mortalità nettamente superiore rispetto ai democratici. E guarda caso la differenza nell’eccesso di mortalità è massimo nelle contee gonfie di novax dove la gente si vaccina poco. […] Conclusione: attenti a dare credito ai politici che lisciano il pelo a quelli che diffondono bugie pericolose sui vaccini, perché con la salute non si scherza, e se ci si scherza talvolta si muore».
Conclusioni
Quando sono gli esperti ad analizzare i dati, contestualizzandoli correttamente nei grafici statistici, scopriamo che i bambini morti dopo il vaccino Covid sono una leggenda No vax, che esiste solo nelle fonti interpretate male o prodotte in maniera scorretta, come nel caso in oggetto.
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