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Agli influencer arriva il questionario dell’Agenzia delle entrate, la stretta sui creator e gli incassi: cosa vuol sapere il fisco

02 Ottobre 2025 - 21:44 Ugo Milano
Chiesti i movimenti bancari alla ricerca di incassi non dichiarati, comprese prepagate e criptovalute. Nel mirino dell'agenzia anche i rimborsi «in natura»

Proventi dalle piattaforme, contenuti sponsorizzati, compensi «in natura» e anche ospitate a serate ed eventi. Il multiforme modello di business dei cosiddetti influencer finisce sotto esame dell’Agenzia delle entrate. Lo rivela il quotidiano Italia Oggi, secondo cui il fisco avrebbe inviato ai lavoratori del web un questionario relativo all’anno fiscale 2020. L’obiettivo sarebbe capire bene come avvengono i pagamenti delle prestazioni e scovare canali di evasione. Per avere una tracciabilità completa l’amministrazione avrebbe chiesto anche i movimenti bancari, non limitandosi ai conti correnti ma includendo prepagate e portafogli in criptovalute. Da quest’anno i creator digitali hanno anche un ateco dedicato con il codice 73.11.03: «Attività di influencer marketing».

Le domande nel questionario per i creator

Si tratta di una serie di richieste molto dettagliate, che partono dall’elenco dei social utilizzati e le attività svolte. Chieste anche le copie dei contatti e il reddito prodotto da quei rapporti di lavoro autonomo. I destinatari del provvedimento dovranno anche dichiarare se hanno usato la cessione del diritto d’autore, e per quali prestazioni. In questo campo ricadrebbero contenuti sponsorizzati online, propri o di aziende terze, e i compensi per eventi dal vivo. L’Agenzia delle entrate ha chiesto anche quale sia il sistema con cui i social calcolano i compensi diretti, come succede su YouTube. Un computo basato spesso su algoritmi incomprensibili persino per gli stessi influencer.

Cosa sono i «buoni in natura»

Gli accordi promozionali tra aziende e creatori di contenuti possono contenere anche i cosiddetti buoni «in natura». Prodotti regalati dai produttori per farne recensioni più o meno veritiere, o il classico caso della vacanza gratis in cambio di visibilità per alberghi, città o anche enti del turismo stranieri. Le grandi piattaforme di shopping online regalano spesso dei buoni spesa, per poi mostrare in video i prodotti e il sistema d’acquisto.



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