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«Ho chiesto prestiti per deviare le attenzioni», l’ammissione di uno degli steward di Ryanair indagato per furti e contrabbando di sigarette

03 Ottobre 2025 - 16:47 Alba Romano
Ryanair
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Dalle intercettazioni lavori di lusso finanziati con i guadagni illeciti. La Guardia di Finanza ricostruisce oltre 50 chili di sigarette per ciascun indagato, tra furti di bordo e vendite in nero

Due steward di Malta Air, compagnia controllata da Ryanair, sono indagati nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di Finanza di Bergamo per furti a bordo e contrabbando di sigarette. Per uno dei due, Marco Criniti, il gip ha disposto l’obbligo di dimora. L’altro indagato è Orazio Monteleone, che al momento non è stato rintracciato. A riportare la vicenda è il Corriere. Le misure sono scaturite da intercettazioni e perquisizioni. Nelle conversazioni captate dai finanzieri, Criniti, 39 anni, si vanta di lavori e acquisti. «Ho fatto, in questi ultimi tre anni, piscine, pannelli solari, pavimenti, giardini, auto», dice a un collega. Aggiunge di avere chiesto «per deviare le attenzioni» due prestiti in banca, da 24.000 e 36.000 euro. Secondo gli investigatori quei prestiti sono stati poi rimborsati nel giro di sei mesi dalla madre e dalla sorella, che avrebbero consegnato a Criniti i contanti ricevuti.

Quali erano le modalità di guadagno illegali in volo

Le intercettazioni documentano anche modalità di guadagno in volo. Criniti parla di vendite di Gratta e Vinci «a pacchetto» — «16 con 10 euro», nelle sue parole — e di clienti indotti a pagare in contanti fingendo guasti al POS o sostenendo che il contributo a una onlus potesse essere versato solo in contanti. «Tanti soldi li ho fatti così», dice in una telefonata. Riferisce inoltre la vendita in nero di trolley e di profumi. E in un passaggio confessa: «I soldi me li sono messi in tasca».

Il contrabbando di tabacchi

Dalle conversazioni emerge anche come venissero aperti i box del tabacco a bordo. Monteleone descrive l’apertura dei lucchetti come un’operazione semplice: «Saltavano via facile», dice. Poi, lamentano, i lucchetti sono stati cambiati «per tutti i Ryanair». La Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari per entrambi. Il gip Riccardo Moreschi ha però ravvisato «gravi indizi» per il reato di contrabbando solo a carico di uno dei due indagati, ritenendo che oltre la soglia di 15 chili scatti il reato penale. Nelle motivazioni il giudice parla di una «condotta strutturata in un collaudato sistema criminale» e indica «oltre 50 chili» per ciascun indagato «in via prudenziale».

Chili di sigarette nascoste in casa

I riscontri sul territorio però mostrerebbero quantità inferiori. Nelle perquisizioni del 27 maggio scorso la Guardia di Finanza ha trovato 20 chili di sigarette a casa di Criniti e 9,7 chili a casa di Monteleone. Gli inquirenti, però, hanno ricostruito dal traffico telefonico e dalle vendite un totale complessivo molto più ampio: la Gdf parla di 53 per Monteleone (con un profitto stimato di 7.954 euro) e di 58 per Criniti (profitto stimato 8.805 euro).

L’inizio dell’indagine a luglio 2024

L’indagine era partita da un controllo in un bar di Bergamo nel luglio 2024, dove furono sequestrati 30 chili di sigarette di contrabbando e 45 grammi di cocaina. Dall’analisi del cellulare del titolare i finanzieri sono risaliti a Monteleone e, via intercettazioni, a Criniti. Nei colloqui i due si chiamano spesso «boss» e parlano apertamente di clienti, prezzi e ricavi.

L’ammissione di colpa da parte di Criniti: «Gravi errori»

Davanti al gip, in un interrogatorio preventivo, Criniti ha ammesso «i gravi errori» e ha detto di essere preoccupato per il lavoro e per la famiglia. L’avvocato Stefano Di Pasquale si è limitato a un «no comment». Per Monteleone gli atti registrano tentativi di rintraccio non andati a buon fine. L’accusa principale rimane il contrabbando di sigarette. Ma nelle carte emergono anche sottrazioni di alcolici, profumi e somme di denaro. Le indagini proseguono per chiarire il perimetro delle responsabilità e per verificare eventuali altri episodi dello stesso genere.

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