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Agrigento, studenti sanzionati dalla scuola dopo la manifestazione per Gaza. La Cgil: «Grave violazione di diritti»

04 Ottobre 2025 - 10:20 Ugo Milano
sciopero studenti agrigento
sciopero studenti agrigento
Al liceo “Leonardo” chi ha scioperato dovrà tornare a scuola accompagnato dai genitori

Hanno partecipato alla manifestazione per Gaza e a sostegno della Global Sumud Flotilla. Ora rischiano una sanzione disciplinare. Succede al liceo scientifico “Leonardo” di Agrigento, dove gli studenti che venerdì 3 ottobre hanno disertato le lezioni nel giorno dello sciopero generale si sono visti recapitare un provvedimento che ha fatto esplodere la polemica: «Potranno rientrare a scuola solo se accompagnati da un genitore». La decisione è arrivata mentre la piazza della Città dei Templi – come molte altre in tutta Italia – si riempiva di giovani e cittadini per chiedere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e sostenere i diritti del popolo palestinese.

La circolare firmata dalla preside: «Assenze di massa ingiustificate»

Proprio in quelle ore, sui telefoni dei genitori è comparsa una notifica dall’app dell’istituto: una circolare firmata dalla dirigente scolastica Patrizia Pilato. Nel documento, Pilato cita il regolamento interno e segnala «un’assenza ingiustificata di massa» da parte degli studenti di 25 classi. Da qui la decisione del provvedimento, presentato come misura disciplinare. Il provvedimento è stato definito «grave e lesivo del diritto costituzionale di sciopero e di partecipazione democratica» dalla Cgil di Agrigento.

La posizione della Cgil: «Gli studenti hanno diritto a scioperare in quanto cittadini»

«Gli studenti, come cittadini e come comunità scolastica, hanno piena legittimità a manifestare il proprio dissenso e a sostenere iniziative che parlano di pace, diritti umani e giustizia internazionale», ha dichiarato il segretario provinciale Alfonso Buscemi. Il sindacato ha accusato la dirigente di voler condizionare e limitare la partecipazione dei ragazzi. «Ci appelliamo alla coscienza delle istituzioni nate per far lievitare le coscienze – ha aggiunto Buscemi – cosa diversa è mortificarle. La scuola deve tornare a essere luogo di confronto, libertà e crescita critica, non di imposizioni e limitazioni arbitrarie».

La non-risposta della dirigente: «Non rilascio nessuna dichiarazione»

Perché la dirigente abbia deciso questa misura resta un mistero. Contattata da Ilfattoquotidiano, Pilato – ex assessora comunale e oggi responsabile regionale del Dipartimento Donne e Pari Opportunità della Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro – ha scelto di non commentare: «Non rilascio nessuna dichiarazione». Genitori e sindacati chiedono il ritiro immediato del provvedimento e l’apertura di un confronto. Perché, come ricorda la Cgil, «il tentativo di limitare la partecipazione degli studenti tradisce la missione educativa della scuola e mina i principi democratici su cui essa si fonda».

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