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Dalla «Luigimania» sui social al sostegno da destra e sinistra: così Mangione è diventato simbolo dell’ondata di violenza e rabbia negli Usa

04 Ottobre 2025 - 16:59 Ugo Milano
luigi mangione mania
luigi mangione mania
Un'inchiesta di Le Monde analizza cosa racconta degli Stati Uniti l'omicidio di Brian Thompson

Davanti al tribunale di New York, nelle scorse settimane, la fila in attesa fuori sembrava non avere fine. C’è chi è arrivato in auto da centinaia di chilometri, chi si è fatto segnare un numero sulla mano per mantenere il posto e chi si è affidato a professionisti pagati a ore per resistere nell’attesa al posto loro. Tutti per lui: Luigi Mangione, il giovane accusato di aver ucciso nel dicembre 2024 Brian Thompson, amministratore delegato della UnitedHealthcare, il più grande gruppo di assicurazioni sanitarie private degli Stati Uniti. Quello che poteva sembrare un delitto politico isolato, infatti, è diventato quasi subito un fenomeno di culto e ha trovato appoggio sia a destra che a sinistra. «Il popolo americano lo vede come un Robin Hood», dichiara Astra, artista e attivista del collettivo People Over Profit NYC, in un’inchiesta di Le Monde che analizza cosa rappresenta per gli Stati Uniti l’omicidio di Thompson. Attorno al nome di Mangione, ricorda il quotidiano francese, è nata una vera e propria «Luigimania», che ha travolto confini ideologici e categorie sociali e politiche, trasformando un omicidio in un simbolo del malessere profondo dell’America.

I social lo hanno reso un eroe

Mangione, giovane ingegnere di buona famiglia, è accusato di aver sparato a Thompson in pieno centro a New York. La fuga durata cinque giorni, la cattura in un McDonald’s della Pennsylvania e il suo comportamento durante l’arresto hanno alimentato un racconto quasi cinematografico. L’inchiesta del giornale francese mette in evidenza come i social abbiano reso Mangione una sorta di eroe. Meme, illustrazioni e canzoni hanno invaso TikTok e Reddit. Senza contare che la solidarietà digitale si è tradotta anche in denaro reale: una raccolta fondi da migliaia di dollari per coprire le sue spese legali.

Il sostegno trasversale per Mangione

Le Monde sottolinea soprattutto che, per la prima volta, un atto di violenza politica trova sostegno trasversale, dai militanti di sinistra agli elettori di Trump. «I miei genitori trumpisti sostengono Luigi», confida Astra. «Sono assicurati da UnitedHealthcare e lo sostengono pienamente», aggiunge. Dietro il fervore popolare, c’è un sentimento diffuso di esasperazione verso il sistema sanitario statunitense, accusato di negare cure. Molti dei donatori che scrivono a Mangione – sono oltre 5mila le lettere arrivate in carcere – non lo celebrano come assassino, ma come il simbolo di una rivolta sociale.
Una donna gli ha scritto: «Avevo messo da parte i soldi per le vacanze, ma vorrei che fossero utilizzati per la tua lotta contro un sistema corrotto».

La violenza «celebrata» negli Usa

Per il ricercatore americano Michael Jensen, il superamento delle divisioni politiche è «uno degli aspetti più singolari» del caso di Luigi Mangione. «Purtroppo, non è raro che un atto di violenza venga celebrato negli Stati Uniti, ma si tratta tipicamente di una celebrazione di parte, come dopo l’aggressione al marito della deputata democratica Nancy Pelosi o, attualmente, con l’omicidio di Charlie Kirk», spiega il politologo. «Il Paese è arrabbiato e questo è un potente motore di violenza politica», spiega il ricercatore. L’antropologo britannico Max Horder parla invece di «erosione delle norme sociali»: «Quando la società smette di condannare certi comportamenti, diventano più facili da ripetere».

Un Paese allo specchio

Nel frattempo, sui social, la folla pro Luigi Mangione continua ad aumentare. Tra bandiere, meme e magliette «Free Luigi», molti dicono di aver ritrovato una forma di appartenenza. «La mia generazione era apatica», racconta Astra, «ma Luigi ci ha risvegliati». Il culto di Mangione racconta quindi più dell’imputato stesso: è il ritratto di un’America lacerata, che non crede più nei suoi strumenti democratici e si aggrappa a figure estreme per dare voce alla frustrazione.

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