«Piuttosto che iniziare medicina a 25 anni consegnate le pizze». Polemiche a Bari per le frasi della prof. Il rettore: «Parlava durante la pausa»


«Se non avete fatto il classico o lo scientifico è inutile che proviate medicina». È una delle frasi pronunciate da una professoressa dell’Università di Bari, al termine di una lezione del cosiddetto semestre filtro per l’accesso a medicina. «Se avessi avuto un figlio iscritto al semestre filtro a 25 anni lo avrei mandato a consegnare le pizze», ha continuato la docente in un discorso che ha suscitato l’indignazione delle rappresentanze studentesche. Da subito è partita l’accusa dell’Udu Bari, che sui propri canali ha definito l’accaduto uno «scivolone dopo cui sarebbe meglio riflettere sul fatto che non sono gli studenti a essere sbagliati, ma il sistema ingiusto». Uno studente che ha assistito al discorso ha parlato di «un momento strano, che ha sollevato un bel po’ di indignazione».
La denuncia degli studenti: «Tanta pressione psicologica»
«Vogliamo rassicurare i ragazzi non solo più piccoli, ma anche di 25, 27, 30 anni, che non sono sbagliati e non sono fuori tempo», ha dichiarato Adriano Porfido, membro dell’esecutivo di UDU Bari. «I professori hanno la libertà di fare tutte le considerazioni che ritengono opportune, ma non ci è sembrato corretto nei confronti di chi sta affrontando un percorso completamente nuovo e molto complesso. La pressione psicologica è tanta, la competitività è più accesa che mai. Gli studenti ci parlano quotidianamente di attacchi di panico, problemi di ansia, mancanza totale di collaborazione tra colleghi e pressione che ricevono dalle famiglie». Da questo anno accademico infatti non c’è un test per entrare a medicina, odontoiatria e veterinaria ma un semestre comune dopo il quale serve superare degli esami qualificanti. Nonostante questo i posti rimangono limitati e si può rimanere esclusi.
La condanna della ministra Bernini
»Sono parole che tradiscono la missione stessa dell’Università, fondata sul rispetto, sull’inclusione e sul valore del merito – ha commentato la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini – Diventano ancor più inaccettabili se riferite al semestre aperto di Medicina, pensato per superare test di ingresso e corsi di preparazione privati. Un sistema che allarga le opportunità, garantisce l’accesso indipendentemente dalle condizioni economiche e valorizza i talenti e le aspirazioni di migliaia di giovani. Mi auguro che l’Ateneo e la docente possano chiarire al più presto l’accaduto, perché nessuno studente deve sentirsi escluso o umiliato nel suo diritto di studiare».
Il rettore: «Chiariremo con un incontro condiviso»
«Ho parlato sia con la rappresentanza studentesca che ha riferito questo episodio sia con la docente. Il tema è molto ridimensionato», ha dichiarato dopo le polemiche il rettore dell’ateneo, Roberto Belotti. «La rappresentanza studentesca voleva evidenziare lo stato di preoccupazione che ha la componente studentesca rispetto al semestre filtro di Medicina. La docente, invece, ha espresso delle opinioni durante una pausa tra un’ora e l’altra, non mentre faceva lezione: anche lei stava manifestando le difficoltà del semestre filtro e dell’esigenza di avere una buona preparazione di base, ma non voleva assolutamente scoraggiare le studentesse e gli studenti. Chiariremo tutto in un incontro tra la docente e le rappresentanze, a cui parteciperò anche io, nelle prossime ore».