Garlasco, l’altra indagine su Venditti e i carabinieri tra Porsche, ristoranti e pizzini


C’è un’altra indagine sull’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti. Oggi accusato di corruzione a Brescia nell’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. Secondo l’accusa Venditti avrebbe chiesto l’archiviazione di Andrea Sempio in cambio di denaro. L’altro procedimento è nato dai carabinieri che collaboravano con il pm in procura. Ne parla oggi La Verità e mette in luce i rapporti dell’ex procuratore con politici e imprenditori. E c’è anche una 41enne rumena che si chiama Cornelia Brundusa detta Brenda. E la storia di una villa venduta a un maresciallo collaboratore dell’ex europarlamentare leghista Angelo Ciocca.
Garlasco e Venditti: l’altra indagine
Al centro dell’inchiesta Clean 2 c’è Carlo Primo Boiocchi. Era accusato di induzione a dare o a promettere utilità. E ha scelto di collaborare con gli inquirenti. E il carabiniere Antonio Scoppetta, la cui moglie lavora per Ciocca. «Scoppetta mi diceva che era solito fare da tramite, consegnando dei “pizzini” da Venditti a Ciocca e viceversa» ha dichiarato Boiocchi a verbale a fine 2024. «Utilizzava questa espressione: “Vado a prendere o a portare le ricette”. Gli chiesi che cosa volesse dire: mi rispose che si trattava di comunicazioni che intercorrevano tra Ciocca e Venditti e che lui consegnava per conto di entrambi, perché Venditti si fidava di lui». Poi parla di Brenda e del marito «camparo e giardiniere», Matteo Cipolla.
Cornelia Brundusa detta Brenda
Brenda seguiva la campagna elettorale di Ciocca. E lavorava a casa di Boiocchi. All’autore dell’articolo Giacomo Amadori Brenda dice di aver iniziato a lavorare in Italia come addetta alle pulizie. Secondo l’imprenditore gli ha consigliato di cambiare avvocato. Mentre il marito Matteo Cipolla aveva preso una multa di circa 6 mila euro e secondo la donna gli era stata tolta. Brenda è stata chiamata a Brescia per essere interrogata. Ciocca, ex europarlamentare leghista in rotta con il suo partito, è stato prima condannato e poi assolto per la Rimborsopoli regionale. Nel 2025 la Procura di Pavia lo ha rinviato a giudizio con l’accusa di istigazione alla corruzione. Il marito di Brenda, Matteo, appartiene a una storica famiglia di San Genesio, dove Venditti ha vissuto con la ex moglie e Ciocca è cresciuto.
Venditti e Ciocca
Nell’interrogatorio a Brenda hanno chiesto se Venditti informasse Ciocca sull’attività della procura: «Sì, e io ho detto di non avere mai sentito niente, anche perché il dottore non parlava mai di queste cose, i nostri pranzi erano finalizzati a far rimettere insieme queste due persone». Poi un’altra domanda: «Mi hanno chiesto: “Lei era l’amante del dottor Venditti e di Ciocca?”». Lei ha risposto: «Contemporaneamente è un po’ difficile». Poi ha negato entrambe le relazioni. Venditti frequenta casa sua, conosce il suo compagno, i suoceri, passa a prendere ortaggi, uova, funghi. «Ho detto a mio marito: “Guarda che questi mi fanno passare per l’amante di Venditti”. Lui ha fatto spallucce: “Ma quando mai”… se non fosse una persona che frequenta casa mia capirei… ma viene nella mia cascina, dai».
Una semplice amicizia
E ancora: «Alla pm ho detto: “Guardi che io Venditti lo considero il padre che non ho mai avuto”. Gli raccontavo tutto, lui mi parlava della sua famiglia, della figlia che fa il magistrato a Lodi, mentre l’altra lavora in una multinazionale dove era impiegato pure mio fratello, ma questa è solo una coincidenza. Venditti conosce benissimo la mia vita, il mio rammarico più grande, che è quello di non avere potuto studiare. Lo chiamo tante volte, piango, mi sfogo: “Dottore che cosa ho fatto io di male?”. Lui, quando lo cerco, c’è sempre, più di mio marito. Tante cose a Matteo neanche le dico perché ci rimarrebbe troppo male e al dottore sì perché mi dà forza e, comunque, ha un’altra età. Io sono praticamente la sua terza figlia». Con “il dottore” parla di geopolitica.
Scoppetta, Sapone e Pappalardo
Brenda ripete anche i giudizi di Venditti sui carabinieri che lavoravano con lui: «Mi diceva che ricordava a Maurizio Pappalardo di fare il carabiniere anche perché non lo sopportava molto. Pure con Scoppetta non è che… Venditti era un tipo un po’ solitario, non si fidava di nessuno, con questi signori aveva rapporti di lavoro, da quello che mi diceva, non li ha mai potuti vedere». Nella partita c’è anche Silvio Sapone, perquisito per Garlasco il 26 settembre ma non indagato: «L’ho incrociato le poche volte che sono andata a trovare Venditti in ufficio. Un giorno mi disse scocciato: “Ma lui lo sa che lo cerca?”. Ho risposto tranquilla: “Sì, gli ho mandato un messaggino”. Ha voluto controllare se fosse vero».
L’indagine su Garlasco
Brenda dice che Venditti non le ha mai parlato di Garlasco. E che lo ha visto dopo le perquisizioni perché si è presentato a casa sua per farle gli auguri visto che il suo compleanno è il 29 settembre e non aveva più il numero di telefono visto il sequestro del cellulare. L’inchiesta sui carabinieri parte da Lucio Antonio Rossetti, maresciallo dei carabinieri per anni sotto il comando di Pappalardo: «Il peggiore comandante che abbia mai avuto. Ci umiliava. Ci chiamava coglioni. Lui, invece, mangiava tutti i giorni al ristorante e indossava abiti firmati e guidava un’Audi Q5». Poi nel 2021 l’acquisto di una Porsche Macan intestata alla mamma. Il carabiniere Giovanni Pais ha riferito agli inquirenti: «Ho avuto uno scontro anche personale (con Pappalardo, ndr), perché un giorno pretendeva che andassi a lavargli la Porsche».
Pappalardo e Scoppetta
Scoppetta ha ricevuto una condanna a 4 anni e mezzo per stalking e corruzione. Descritto come un ludopatico (con 50 mila euro di spese annue). Scoppetta e Sapone, stando ai ricordi del collega, «spesso si allontanavano per parlare delle loro cose e quando rientravano emergeva che si erano recati dal dottor Venditti», dice un testimone. «Ricordo di aver fatto presente che gli affidamenti per le intercettazioni erano troppo sbilanciati a favore di Esitel». I proprietari avevano anche un ristorante di lusso frequentato dal team di Venditti. Sui carabinieri «emergono anomalie significative tra gli orari di servizio e gli accessi registrati al centro benessere Campus Aquae, nonché l’utilizzo improprio dell’autovettura di servizio per spostamenti personali».