Entrati a Gaza 10 dei 33 ventilatori polmonari prodotti in Italia e donati da Unicef. Da 9 mesi erano bloccati in Israele


Sono arrivati a Gaza 10 ventilatori polmonari per neonati, prodotti da un’azienda italiana e donati da Unicef 9 mesi fa. Per mesi sono stati bloccati all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, dove rimangono i 23 non ancora autorizzati da Israele. «I bambini muoiono perché i macchinari che li potrebbero salvare sono tenuti fuori da un confine, bloccati da una scelta politica», aveva dichiarato su Repubblica Loris De Filippi, infermiere che ha lavorato a Gaza per Unicef. Per sbloccare la consegna si era attivato anche il ministero degli Esteri italiano, dopo varie petizioni e appelli.
Quattro respiratori già attivi all’ospedale Al Aqsa
Sono già installati e funzionanti 4 dispositivi, arrivati all’ospedale Al Aqsa nel centro della Striscia. Il centro lavora in condizioni estreme dall’inizio del conflitto, con i reparti neonatali costantemente al completo. Ora sta gestendo un afflusso ancora maggiore, accogliendo gli sfollati da Gaza City che hanno bisogno di cure dopo l’evacuazione forzata imposta dall’Idf. «Potremo finalmente garantire un supporto respiratorio a tanti piccoli pazienti che altrimenti non avrebbero avuto possibilità», ha fatto sapere lo staff.
In corso i negoziati sul piano di pace
Prenderanno il via alle 15 di oggi, 6 ottobre, i negoziati tra le delegazioni di Israele e Hamas a Sharm el-Sheikh, in Egitto. A mediare ci saranno anche gli inviati del presidente Usa Donald Trump, Steve Witkoff e Jared Kushner. Sul tavolo il piano di pace in 20 punti siglato da Trump e Benjamin Netanyahu che prevede la riconsegna degli ostaggi e la fine del massacro di civili a Gaza.
Foto copertina: EPA / STRINGER | Alcuni camion umanitari passano il valico di Rafah verso Gaza, 27 luglio 2025