Napoli, muore in ambulanza dopo essere stato colpito con il taser. Magi (+Eu): «È una strage. Piantedosi si fermi»


Prima il tentativo con lo spray urticante, poi il colpo con il taser, la pistola a scarica elettrica. Secondo i carabinieri era l’unico modo per fermare il 35enne nudo e in stato confusionale che opponeva resistenza sulla soglia della sua abitazione. I militari erano stati chiamati per una presunta lite familiare, e al loro arrivo hanno sentito urla e rumori di oggetti rotti. Oltre al 35enne in casa c’erano anche una donna e una bambina. Dopo averlo colpito con il taser i carabinieri hanno chiamato un’ambulanza dove poi l’uomo è morto durante il trasporto in ospedale. Una dinamica tutta da chiarire che, come successo in casi analoghi, potrebbe portare all’apertura di un fascicolo. Intanto fonti investigative assicurano che «il taser è stato usato seguendo le procedure previste dalla legge». Nei casi che ne prevedono l’utilizzo gli operatori devono avvertire a voce alta il soggetto e dare qualche scarica di avvertimento a vuoto. Solo dopo è possibile premere il grilletto e far partire i dardi che innescano la scarica elettrica.
L’appello di Magi (+Eu): «Piantedosi si fermi»
«Un’altra “imprescindibile” morte causata dall’imprescindibile Taser di Piantedosi: questa volta è accaduto a Napoli ed è l’ennesimo decesso in pochi mesi a seguito dell’uso di questo strumento». Ad affermarlo è il segretario di +Europa Riccardo Magi, che ha presentato alcune interrogazioni chiedendo di togliere lo strumento alle forze dell’ordine. «Praticamente una strage. Il ministro dovrebbe fermarsi e sospenderne l’uso. A settembre il ministro dell’Interno aveva ribadito la necessità dell’uso di questa arma, rifiutandosi di ritirarla. Nel frattempo altre persone sono morte, pagando con la vita l’irresponsabilità di un Ministro che si conferma inadatto al ruolo che ricopre». Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ad agosto aveva parlato del taser come uno strumento «imprescindibile che viene fornito agli agenti per evitare l’utilizzo di armi da sparo», specificando che «le regole di ingaggio prevedono che venga usato soltanto quando ci si trova di fronte a soggetti violenti e aggressivi».
I precedenti
Casi simili si sono registrati negli ultimi due mesi. Il più recente a Reggio Emilia lo scorso 15 settembre, con un’inchiesta aperta dopo la morte di un 41enne. In precedenza, il 19 agosto a Genova il 41enne Elton Bani era morto dopo aver ricevuto quattro scariche di taser. Sul caso è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo. Appena due giorni prima a Olbia un 57enne era morto in ambulanza dopo essere stato colpito dal taser dai carabinieri che aveva aggredito. L’autopsia in questo caso ha escluso la correlazione.