Idranti e cariche a Bologna al raduno ProPal non autorizzato, in piazza finisce a manganellate. A Torino oltre 6 mila al corteo – Foto e Video


Nonostante i divieti imposti dalle Questure, i cortei pro Palestina sono partiti lo stesso, da Torino a Bologna, sfidando le prescrizioni che imponevano manifestazioni statiche. Nel capoluogo piemontese, il corteo convocato dal coordinamento Torino per Gaza è partito da piazza Castello, dove gli attivisti si sono dati appuntamento sui social per il 7 ottobre, data altamente simbolica a due anni dall’attacco di Hamas contro Israele. Il questore aveva chiesto di rinviare l’evento e di limitarlo a un presidio, vista anche la mancata comunicazione formale, ma gli organizzatori hanno scelto comunque di muoversi in strada, rilanciando il sostegno alla Global Sumud Flotilla e al popolo palestinese.
Scontro sfiorato a Torino tra polizia e incappucciati: studenti stoppano
Un momento di tensione durante la manifestazione Pro Pal di questa sera a Torino è stato sfiorato quando il corteo è tornato verso il centro della città. Poco lontano da piazza Vittorio Veneto, nei pressi della sede Rai di via Verdi, alcuni manifestanti incappucciati e con i volti travisati hanno fronteggiato a distanza uno schieramento di agenti di polizia in tenuta anti-sommossa, minacciandoli con bottiglie di vetro mentre urlavano slogan. Lo scontro e ogni tensione sono stati evitati dall’intervento di altri manifestanti sopraggiunti nel frattempo. Tra questi anche studenti molto giovani, che hanno invitato gli incappucciati a rientrare pacificamente nel corteo. Il serpentone così ricomposto ha poi raggiunto la piazza Vittorio Veneto, meta finale della protesta.
Nuove cariche a Bologna alla fine del raduno non autorizzato
Nuove cariche e lanci di sassi e bottiglie a Bologna dopo la manifestazione promossa dai Giovani Palestinesi per celebrare il 7 ottobre in Piazza del Nettuno. Al termine del raduno – segnato anche dall’intervento degli idranti delle forze dell’ordine per disperdere i partecipanti a un corteo non autorizzato e un manifestante fermato per accertamenti – qualche centinaio di giovani che erano giunti in Piazza Verdi, cuore della cittadella universitaria, si sono riuniti in fondo a via Zamboni per poi sfilare su via Irnerio gridando «free Palestine».
Lungo la vicina Via Righi, all’incrocio con la centralissima Via Indipendenza, si sono registrati il lancio di bottiglie e sassi presi da alcuni cantieri della zona e cariche da parte della Polizia che ha disperso i manifestanti poi sparpagliati tra Via Venturin, Via Oberdan e Via Righi con un gruppetto scappato in via Piella inseguito dagli agenti Un ragazzo incappucciato è stato portato via dalla Digos e uno dal reparto mobile in via Righi.

Anniversario 7 Ottobre, scontri a Bologna. La polizia carica i manifestanti in piazza nonostante il divieto della questura per i toni celebrativi, da parte degli organizzatori, del massacro compiuto da Hamas in cui furono uccise 1200 persone in Israele, molte delle quali civili pic.twitter.com/1raOaK50Wo
— Local Team (@localteamit) October 7, 2025
A Torino 6mila sfilano in corteo «non autorizzato»
Dopo avere attraversato una parte del quartiere Barriera di Milano alla periferia Nord di Torino, il serpentone dei Pro Pal a questo punto formato da almeno seimila persone ha fatto dietrofront e sta ritornando verso il centro della città, da dove era partito poco meno di due ore fa. Fanno parte del corteo, organizzato dal coordinamento Torino per Gaza, centri sociali, anarchici, movimento antagonista e sindacalismo di base. Finora non si sono registrate tensioni. Lungo il percorso molte persone si sono affacciate ai balconi delle case, hanno applaudito e alcuni hanno sventolato bandiere palestinesi.
Prosegue corteo a Bologna
Dopo i momenti di tensione in Via Rizzoli e l’uso degli idranti in Via Ugo Bassi, il gruppo di manifestanti ha ripreso a muoversi in corteo, dirigendosi verso le Due Torri lungo Strada Maggiore. Dietro di loro, le forze dell’ordine seguono con i blindati e il mezzo degli idranti, mantenendo il controllo della situazione.
Sconti in piazza a Bologna
Momenti di tensione nel centro di Bologna, poco fuori Piazza Maggiore, dove si sono verificati scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine intervenute per contenere la folla radunata in Piazza del Nettuno. La polizia ha effettuato alcune cariche e ha utilizzato gli idranti, che hanno spruzzato acqua lungo Via Ugo Bassi, mentre gruppi di manifestanti si spostavano freneticamente tra diversi punti della zona, cercando di sfuggire ai cordoni di sicurezza.
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Il raduno (blindato) a Bologna
A Bologna, alcuni giovani radunati in piazza del Nettuno per celebrare il 7 ottobre con l’iniziativa dei Giovani palestinesi si sono seduti davanti ai reparti antisommossa, sventolando bandiere della Palestina da terra. La piazza, circondata da camionette della polizia, ha visto i manifestanti tentare di raggrupparsi dietro uno striscione con la scritta Free Palestine, scandendo «corteo, corteo» nonostante il divieto di marcia.
Le forze dell’ordine hanno più ammonito i presenti: «Il corteo non è autorizzato, lasciate la piazza alla spicciolata. Questo è l’ultimo avviso». Alcuni manifestanti hanno quindi cercato di defluire attraverso via Pignattari e dal voltone del Podestà, mentre l’avvocata Marina Prosperi, intervenuta con il megafono, invitava i giovani a indietreggiare e a lasciar libera la piazza.
Partito il corte a Torino
A Torino il corteo pro Palestina è partito comunque, nonostante il divieto della Questura, con almeno duemila partecipanti. In testa, uno striscione recita: «Il genocidio non è finito, siamo resistenza, continuiamo a bloccare tutto». Gli attivisti del Coordinamento Torino per Gaza hanno scelto di sfilare da piazza Castello verso nord, lungo via XX Settembre e corso Regina Margherita, ignorando l’ordine di mantenere la manifestazione in forma statica. A differenza delle precedenti mobilitazioni, questa volta non c’è il consueto furgone con l’impianto audio: la voce della protesta si muove su un carretto trainato da una bicicletta, simbolo di una manifestazione improvvisata. «Non ci facciamo intimidire dai questori e dai ministri – scandiscono dal microfono – cedere ai divieti sarebbe stato impensabile. Siamo in piazza per rivendicare senza se e senza ma la resistenza palestinese».