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Droni russi nello spazio aereo europeo, Von der Leyen: «È una guerra ibrida, ora il più grande aumento di spese militari di sempre» 

08 Ottobre 2025 - 09:53 Alessandra Mancini
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La presidente della Commissione Ue durante il dibattito al Parlamento europeo: «L'Europa deve reagire»

Da Strasburgo – «Questa è una campagna deliberata e mirata contro l’Europa. E l’Europa deve reagire». Con queste parole la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha aperto il dibattito in plenaria al Parlamento europeo sulla risposta comune alle recenti violazioni russe dello spazio aereo e agli attacchi alle infrastrutture critiche degli Stati membri dell’Unione. «Dobbiamo indagare su ogni incidente – prosegue -. E non dobbiamo esitare ad attribuire le responsabilità. Perché ogni centimetro quadrato del nostro territorio deve essere protetto». Secondo von der Leyen, gli episodi registrati negli ultimi anni — dai droni nei cieli europei ai danni ai cavi sottomarini, dagli attacchi agli aeroporti fino alle interferenze nei processi elettorali — non sono eventi isolati, ma fanno parte di un «preoccupante schema di minacce» in costante aumento.

«Non commettiamo errori: siamo di fronte a una strategia precisa», ha dichiarato, definendo queste azioni come una vera e propria guerra ibrida. «Questi incidenti sono calcolati per restare nell’ombra della negabilità – precisa ancora la presidente della Commissione Ue – È una campagna coerente e in continua escalation per destabilizzare i nostri cittadini, mettere alla prova la nostra determinazione, dividere la nostra Unione e indebolire il nostro sostegno all’Ucraina. Ed è ora di chiamarla con il suo nome. Questa è guerra ibrida» da parte della Russia. Che non può essere affrontata solo con la difesa tradizionale. Ma servono «software per droni e pezzi di ricambio per oleodotti – sottolinea -. Richiede team di risposta informatica rapida e campagne di informazione pubblica per diffondere la consapevolezza. Questo richiede una nuova mentalità per tutti noi».

«I piloti italiani della Nato hanno scortato i jet russi dai cieli estoni»

Per la presidente Ue, Mosca «vuole seminare discordia. E l’Ue sta rispondendo con unità», ha precisato, elogiando la solidarietà operativa tra Paesi alleati. «Sono stati i piloti italiani della Nato a scortare i jet russi dai cieli estoni. Questa è solidarietà in azione. Ma non dobbiamo solo reagire, dobbiamo dissuadere. Se esitiamo ad agire, la zona grigia non farà che espandersi. La missione dell’Ue è preservare la pace. E oggi, ciò significa avere la capacità di dissuadere aggressioni e provocazioni. Dobbiamo dotarci urgentemente di una capacità strategica di risposta», afferma. Per far fronte alla minaccia la presidente ha indicato tre linee prioritarie: aumento delle capacità di difesa aerea e sistemi anti-droni («muro antidroni»), la creazione di coalizioni operative per la protezione delle capacità critiche e il rafforzamento dell’industria della difesa europea.

Fino a 800 miliardi per la difesa: il più grande aumento nella storia dell’Ue

Sulla dotazione industriale, von der Leyen ha inoltre avvertito che per combattere la guerra ibrida della Russia serve tutta una parte dell’industria della difesa e una maggiore consapevolezza. «Stiamo assistendo al più grande aumento della spesa per la difesa nella storia della nostra Unione. L’agenda Readiness 2030 mobiliterà fino a 800 miliardi di euro per la difesa, anche attraverso nuovi strumenti come Safe. Ora abbiamo bisogno di un piano paneuropeo preciso, strettamente coordinato con la Nato, su come procedere», sottolinea. «Questo è il fulcro del documento di definizione che ho presentato ai leader a Copenaghen la scorsa settimana. E presto presenteremo la nostra “Preserving Peace – Readiness Roadmap 2030”. Questa non solo definirà obiettivi comuni, ma anche traguardi concreti per il 2030. Perché solo ciò che viene misurato viene fatto», dichiara a Strasburgo.

Von der Leyen lancia un’alleanza tecnologica nel settore della difesa

Von der Leyen ha inoltre annunciato la nascita di nuove “Alleanze Tecnologiche” nel settore della difesa europeo. «Abbiamo già brillanti start-up nel settore della difesa, ma abbiamo bisogno di ponti più solidi tra loro e i grandi operatori del settore», afferma. «Quindi lanceremo nuove Alleanze Tecnologiche, collegando gli innovatori con gli utenti della difesa. In questo modo, le idee passano rapidamente dal prototipo al campo di battaglia, e in prima linea nell’innovazione tecnologica dove osserviamo le maggiori ricadute sull’economia in generale». La presidente ha poi ribadito come l’obiettivo sia costruire una base industriale della difesa che sia al tempo stesso garanzia di sicurezza e leva per la crescita economica: «Possiamo quindi creare una base industriale per la difesa che sostenga la nostra sicurezza, ma che sia anche motore della nostra prosperità».

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