Il bimbo disabile respinto dalla scuola dopo tre anni: «Non riusciamo a gestirlo». La denuncia della famiglia: «Rifiutato anche se paghiamo noi»


«La scuola non sarebbe in grado di gestirlo in aula». È quello che si sono sentiti dire due genitori di Napoli, nel quartiere Vomero, dalla stessa scuola che fino a quel momento aveva sempre accolto il figlio di 6 anni con disabilità. Secondo gli avvocati a cui si è rivolta la famiglia, citati dall’Ansa, il bambino ha frequentato l’istituto «con serenità e profitto» per 3 anni, per poi vedersi rifiutata la richiesta di iscrizione. È una procedura formale che i genitori devono fare ogni anno, anche quando la scuola rimane la stessa, e nel valutarla l’istituto ha deciso di respingerla. «Si tratta di un comportamento gravissimo, contrario ai più elementari principi di civiltà e alle norme sull’inclusione scolastica», hanno scritto i legali Angelo e Sergio Pisani annunciando provvedimenti.
L’offerta della famiglia: «Paghiamo un educatore»
A fronte dell’iscrizione rifiutata, i genitori avrebbero anche proposto di assumere di tasca loro un educatore che potesse fare da insegnante di sostegno, ma la scuola avrebbe rifiutato. «La direzione avrebbe rifiutato anche tale proposta», scrivono ancora gli avvocati, «senza alcuna motivazione logica o organizzativa, aggravando la lesione della dignità del minore e dei suoi familiari». I legali stanno preparando una segnalazione al ministero dell’Istruzione tramite l’ufficio scolastico regionale.
«Un atto discriminatorio inaccettabile»
Asia Maraucci, presidente di La battaglia di Andrea con sede ad Afragola, ha parlato di «un danno enorme per la formazione del bambino, per la sua socialità e la sua dignità». L’associazione si occupa di contrastare l’esclusione scolastica di bambini e ragazzi con disabilità, per i quali spesso le scuole non riescono a garantire un adeguato sostegno. «Sentirsi dire che la scuola non è in grado di accoglierlo solo perché disabile è una violenza morale e un atto discriminatorio inaccettabile nel 2025», concludono i legali.