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Il carabiniere che perseguita l’ex e fa licenziare il nuovo fidanzato: «Noi siamo il potere»

09 Ottobre 2025 - 07:05 Alessandro D’Amato
maurizio pappalardo carabiniere pavia stalking corruzione
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Maurizio Pappalardo è a processo per corruzione e stalking. Le parole all'amico per il lockdown

«Ma ti conosco io… noi siamo il potere… Ti metto auto con scorta e arrivi tranquillo. Siamo o no amici?». Così rispondeva l’allora maggiore dei carabinieri di Pavia Maurizio Pappalardo all’amico Alberto dopo averlo invitato a mangiare il tartufo di Alba al «suo» ristorante. Era l’epoca del lockdown e l’interlocutore era preoccupato per le sanzioni. Pappalardo gli darà anche un certificato per spostarsi nella sua casa a Cortina. Lo scambio è agli atti dell’inchiesta Clean 2. Pappalardo, ex comandante del Nucleo Informativo del Reparto Operativo di Pavia, ora in pensione, è sotto processo per corruzione. E per stalking nei confronti di una ragazza con la quale aveva avuto una relazione, cominciata quando lei era appena 17enne.

Maurizio Pappalardo

La donna, nel frattempo diventata 30enne, ha deciso di lasciarlo. E da quel momento, racconta oggi il Corriere della Sera, la sua vita è diventata un inferno. Prima le gomme dell’auto tagliate, poi addirittura il tentativo di far perdere la pensione al nonno. Nella banca in cui l’amico Alberto era dirigente lavoravano anche l’ex fidanzata di Pappalardo e Andrea Guazzi. Costretto a lasciare il suo incarico di responsabile dell’area Wealth Management, perché colpevole di avere una relazione coniugale con la ex di Papppalardo. Prima arrivano lettere anonime alla moglie e alla banca. La prima lo lascia e la seconda lo licenzia.

Il sistema Pavia

Guazzi scopre tutto solo dopo l’arresto di Pappalardo e del maresciallo Antonio Scoppetta, ex componente del nucleo di polizia giudiziaria fedelissimo del pm Mario Venditti, indagato nell’inchiesta su Garlasco. Scopetta mandava le lettere per conto del capo: «Se mi mandi i nomi spedisco. Bisogna mandare 20 lettere in banca e vedere cosa succede. D’accordo?». «Sì», risponde l’ufficiale. L’anonimo scrive che «Guazzi utilizza l’azienda solo per intrecciare relazioni con impiegate che si piegano ai suoi voleri». Mentre in chat l’ufficiale si sfoga con un amico: «Si accorgerà che ha fatto la stronza (riferito alla ragazza, ndr ) con la persona sbagliata. Non sarò soddisfatto fino a quando non completerò l’opera. L’altro è stato mezzo ammazzato. Si pentiranno di aver pensato che io sia uno sfigato».

Il licenziamento

Pappalardo si vanta anche del suo potere: «Stretta forte amicizia con il capo di Guazzi. Massimo entro dicembre è fuori… ho la sua promessa che se non si sbrigano lo fa fuori lui brutalmente». Guazzi, difeso dall’avvocato Fabrizio Ventimiglia, ha già ottenuto un risarcimento nel processo con rito abbreviato a Scoppetta (condannato a 4,6 anni) ed è parte civile nel processo a carico di Pappalardo. Nel dicembre 2019 Scoppetta ritira un dispositivo Gps dell’Esitel srl per sorvegliare l’auto dell’ex fidanzata di Pappalardo. Pappalardo dice: «Bisogna sgonfiarle le gomme dell’auto». E Scoppetta risponde: «Domani la sistemo… ho il punteruolo in tasca».

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