L’identikit del manifestante pro Gaza: ha meno di 34 anni e un lavoro stabile. Il 17% dei partecipanti è di centrodestra


Ha tra i 18 e i 34 anni, un lavoro stabile e una preparazione scolastica nella media nazionale, dove solo il 15% della popolazione possiede una laurea. Questo è l’identikit dei manifestanti che hanno preso parte alle manifestazioni degli ultimi giorni pro Gaza e pro Global Summud Flotilla, delineato dall’istituto di sondaggi Swg. Un pubblico principalmente giovanile e socio-economicamente stabile, ma che ha visto la partecipazione anche di over 64 e pensionati, oltre a un inatteso afflusso di manifestanti di centrodestra. E le motivazioni che hanno portato gli italiani a scendere in piazza, vanno ben oltre la causa palestinese.
Il 38% dei manifestanti ha tra i 18 e 34 anni
Guardando alla distribuzione per età, il 38% dei manifestanti è tra i 18 e i 34 anni, dato superiore del 17% rispetto alla popolazione nazionale. La fascia 35-44 anni è stabile, con il 12% dei partecipanti, così come la fascia 55-64 anni, che rappresenta il 15% dei manifestanti. Anche gli over 64 sono presenti, seppur con una leggera diminuzione del 7% nella loro partecipazione, fermandosi al 22%. Infine, le persone tra i 45-54 anni costituiscono il 13% dei manifestanti. Per quanto riguarda il genere, la partecipazione è quasi equilibrata: il 51% dei dimostranti è donna, mentre il 49% è uomo.
In aumento il numero dei partecipanti disoccupati
Guardando alla condizione lavorativa dei partecipanti, emerge un quadro variegato. Il 57% dei manifestanti è occupato stabilmente, un dato che indica una base solida di persone con una posizione lavorativa sicura. Circa il 9% dei partecipanti ha un lavoro non stabile. Un dato interessante riguarda l’aumento dei disoccupati, che arrivano a rappresentare l’8% del totale dei manifestanti. Gli studenti rappresentano il 9% dei partecipanti. Alla mobilitazione hanno preso parte anche i pensionati che costituiscono il 14% delle persone scese in piazza.
Il 17% dei partecipanti è di centrodestra
E se il 38% dei manifestanti si colloca tra partiti di centrosinistra, sorprendentemente, le piazze hanno visto anche un’importante partecipazione di centrodestra. Ben il 17% dei dimostranti si identifica con partiti di destra, con una presenza significativa di Fratelli d’Italia, con l’8 percento di partecipazione, seguito da lega al 6% e Forza Italia (3%). Tra i partiti di centrosinistra, la maggior parte dei partecipanti ha dichiarato di votare Partito democratico, (18%) seguito da Avs e M5S, entrambi con una partecipazione del 10%.
Come si sentono i manifestanti
Rabbia e sconforto. Sono queste le due emozioni predominanti che hanno spinto le persone a scendere in piazza, sentimenti legati alla situazione politica e sociale che sta attraversando il paese. Ma i dimostranti si sentono anche amareggiati (9%) e impauriti (10%). Ma il 5% dice di “vedere aspetti positive e negativi”.
Perché la gente è scesa in piazza?
Le ragioni vanno ben oltre un singolo tema. Il 55% dei manifestanti ha protestato contro le guerre, sia quella a Gaza che quella in Ucraina. Ma non è solo la politica estera a preoccupare: circa il 30% ha indicato come motivazioni principali la stagnazione dell’economia italiana, i salari troppo bassi e l’aumento della disoccupazione (aumento che va di pari passo con la crescita di disoccupati presenti alle proteste). Preoccupazioni forti arrivano anche dal fronte europeo: il 22% lamenta la debolezza dell’Europa nello scenario internazionale, mentre il 21% denuncia l’assenza di una leadership politica credibile.