«Sniffavo cocaina dalla medaglia olimpica», l’ex ciclista Wiggins racconta il suo tracollo: «Fino a un anno fa ero senza casa»


«A Londra 2012 sniffavo cocaina dalla mia medaglia d’oro, odiavo il risultato che avevo ottenuto». La confessione è brutale e a parlare è Bradley Wiggins, uno dei miti dello sport britannico, ex ciclista vincitore del Tour de France nel 2012. Alla vigilia dell’uscita della sua autobiografia The Chain, l’ex campione si è raccontato al Times senza filtri. Secondo quanto rivelato, il successo lo avrebbe spinto verso un abisso di autodistruzione: «Era come urinare sulla tomba di qualcuno, e in quel momento stavo urinando sulla mia. La medaglia d’oro, il Tour de France: tutto questo per me era qualcosa di morto». Droghe, alcol, crollo mentale, matrimonio in frantumi, fino a ritrovarsi, racconta, perfino senza una casa.
La rinascita di Wiggins: «Non bevo più, ho una casa»
Oggi Wiggins, 45 anni, sostiene di essersi rialzato: «Non bevo più. Vado in palestra tutti i giorni e ho una routine che inizia alle 6.15. Vivo come se fossi un atleta professionista, programmo tutto». Poi rivendica con orgoglio la sua rinascita: «Adesso guadagno più di quanto abbia guadagnato negli ultimi sei anni. Ho una casa di mia proprietà, non sono più un senzatetto. Nel weekend vado ancora in bici, con la stessa sensazione di libertà che provavo da bambino».
Il Team Sky e le accuse di doping
Nel libro, però, c’è anche un capitolo velenoso sul Team Sky e sul caso-doping che nel 2018 lo ha travolto. Il comitato permanente britannico lo accusò di aver abusato del sistema delle esenzioni terapeutiche, assumendo corticosteroidi con una diagnosi di comodo per l’asma. Wiggins respinge le accuse ma rilancia, stavolta puntando il dito proprio contro la sua ex squadra: «Il team mi ha buttato sotto un autobus per coprire qualcun altro. Ma verrà fuori la verità».