Ultime notizie Cessate il fuocoDelitto di GarlascoDonald TrumpFedezGaza
ATTUALITÀGazaGiorgia MeloniGiovaniGoverno MeloniLazioMedio OrientePalestinaRomaScuola

Roma, occupato il liceo Newton per Gaza: «Meloni vieta di parlare di Palestina, reprime le nostre proteste»

13 Ottobre 2025 - 10:59 Alba Romano
roma liceo newton occupato gaza
roma liceo newton occupato gaza
Il collettivo del liceo scientifico romano ha ribadito l’impegno a continuare le azioni di protesta: «Non ci fermeremo finché la Palestina non sarà davvero libera»

Non si fermano le occupazioni dei liceo romani. La mattina di lunedì 13 ottobre, gli studenti del liceo scientifico Isaac Newton, in viale Manzoni, hanno organizzato una nuova mobilitazione per Gaza, proprio nelle ore in cui Hamas riconsegnava i 20 ostaggi israeliani ancora vivi nelle mani delle loro famiglie: «Non ci fermeremo fino a che la Palestina sarà libera».

Le proteste a Roma e il Ddl «indegno» sull’antisemitismo

L’ondata di azioni dei collettivi romani era iniziata dal Rossellini e aveva proseguito in numerosi altri istituti: dal Cavour, all’Augusto, al Plauto, fino al Kant, al Socrate, All’Augusto e al Tullio Levi-Civita. La protesta, oltre che continuare nella falsa riga delle grandi mobilitazioni delle ultime settimane per Gaza e contro il massacro di civili perpetrato da Israele, è un gesto di protesta contro «l’indegno Ddl 1627» sull’antisemitismo. Secondo gli studenti, infatti, nel disegno di legge «si istituiscono corsi contro l’antisionismo (equiparato all’antisemitismo) nelle scuole e si vieta di parlare di Palestina e criticare Israele». 

La protesta contro Meloni: «Ha represso le proteste, si dimetta»

A sostenere l’operato del collettivo del Newton i ragazzi di Osa, Opposizione studentesca d’alternativa: «Esprimiamo la nostra massima solidarietà e supporto agli studenti del Liceo, che continuano a sventolare le bandiere palestinesi dalle scuole», si legge in un post. «Continuano a sventolare perché quanto detto nelle mobilitazioni del 4 ottobre, negli scioperi generali e negli ultimi anni di mobilitazione non era uno slogan ma una promessa di lotta: non ci fermeremo fino a che la Palestina sarà libera! La pace in Palestina ci sarà solo con la fine dell’occupazione sionista e nessun cessate il fuoco fermerà la lotta di solidarietà al popolo ed alla resistenza palestinese e contro lo stato terrorista di Israele». Poi l’attacco alla premier: «Giorgia Meloni, complice diretta del genocidio, e responsabile ultima della repressione verso i solidali e gli studenti in lotta deve dimettersi insieme a tutto il suo governo!».

leggi anche