Il deputato con una svastica in ufficio e quelli che inneggiano a Hitler in chat


Dave Taylor, deputato repubblicano dell’Ohio, ha una svastica disegnata su una bandiera americana in ufficio. Durante una riunione virtuale con Angelo Elia, uno dei suoi collaboratori, è stata scattata un’immagine che la mostra. Accanto alla bandiera — con le linee rosse e bianche modificate a forma di svastica — sono appuntate altre immagini, tra cui una Costituzione tascabile e un calendario del Congresso. La rivelazione di Politico ha fatto intervenire la polizia del Campidoglio. Non è chiaro quale sia il ruolo di Elia nella faccenda.
Il deputato e la svastica
«Sono a conoscenza di un’immagine che sembra raffigurare un simbolo vile e profondamente inappropriato vicino a un dipendente del mio ufficio», ha dichiarato Taylor in una nota. «Il contenuto di quell’immagine non riflette i valori o gli standard di questo ufficio, del mio staff o di me stesso, e lo condanno nei termini più forti», ha aggiunto. Taylor ritiene che la bandiera sia frutto di «atto vandalico o manomissione», ha detto il suo portavoce. La rivelazione arriva un giorno dopo che Politico ha svelato la chat di gruppo su Telegram in cui i leader dei Giovani repubblicani scambiavano epiteti razzisti, scherzavano sull’Olocausto e lodavano Adolf Hitler.
Il canale Telegram privato
Un canale Telegram privato di giovani leader repubblicani, tra cui molti seguaci di Charlie Kirk, invocava le camere a gas per i nemici politici ed esprimeva apprezzamento per la schiavitù. Nei 28 mila post i neri venivano chiamati “scimmie” e “uomini-anguria”. La chat era composta da leader della Young Republican National Federation (Yrnf), la federazione nazionale dei giovani repubblicani (15 mila membri). Si tratta di dirigenti delle sezioni di New York, Kansas, Arizona e Vermont, quindi rappresentativi di varie aree del paese. Alcuni avevano anche posizioni nel governo a livello statale o federale.
“Amo Hitler”
Tra loro c’è Peter Giunta, all’epoca presidente dei Giovani Repubblicani dello Stato di New York, che poi ha perso per sei voti la corsa alla guida nazionale nonostante l’endorsement della deputata Elise Stefanik e del consigliere di lunga data di Donald Trump Roger Stone (entrambi hanno preso le distanze). «Amo Hitler», ha scritto in un messaggio, minacciando la camera a gas per chi non lo sosteneva. «Creerò alcuni dei più grandi metodi di tortura psicologica conosciuti dall’uomo. Vogliamo solo veri credenti», proseguiva. Sempre lui si riferisce ai neri come a scimmie («Andrei allo zoo se volessi vedere le scimmie giocare a basket») e «the watermelon people». Altri parlano di violentare i loro nemici e di spingerli al suicidio, lodano i repubblicani pro-schiavitù, definiscono “epico” lo stupro dei conquistadores spagnoli ai danni delle native.
I suprematisti bianchi
Non mancano i simboli dei suprematisti bianchi, come 1488, che combina il 14 (il numero di parole nello slogan «Dobbiamo assicurare l’esistenza del nostro popolo e un futuro per i bambini bianchi») con l’88 (codice numerico per “Heil Hitler”, poiché H è l’ottava lettera dell’alfabeto). Nel mirino anche asiatici, latinos e gay. Infine pure una battuta su Trump «troppo occupato a bruciare i file di Epstein», come ha scritto Alex Dwyer, presidente dei Kansas Young Republicans.