Lungo incontro tra Trump e Zelensky, nessuna intesa sui missili Tomahawk: «Gli Usa non vogliono escalation». Trump: «Basta combattere» – Il video
«L’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato molto interessante e cordiale, ma gli ho detto, come ho caldamente suggerito al presidente Putin, che è ora di fermare le uccisioni e di raggiungere un accordo!». Lo scrive Donald Trump su Truth dopo l’incontro alla Casa Bianca. «È stato versato abbastanza sangue, dovrebbero fermarsi dove sono. Che entrambi cantino vittoria, che sia la Storia a decidere! Basta con le sparatorie, basta con le morti, basta con le enormi e insostenibili somme di denaro spese. Questa è una guerra che non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente», ha ribadito. I due presidenti si sono incontrati oggi alla Casa Bianca per discutere anche delle richieste di un maggiore sostegno militare a Kiev, in particolare la possibile fornitura di missili Tomahawk, capaci di colpire obiettivi in profondità nel territorio russo. Argomento su cui Zelensky, nella conferenza stampa al termine dell’incontro, ha ampiamente glissato: «Abbiamo anche discusso di missili a lungo raggio e non voglio rilasciare dichiarazioni al riguardo. Abbiamo deciso di non parlarne perché… gli Stati Uniti non vogliono un’escalation».
L’incontro nella Cabinet Room
L’appuntamento si è svolto in una cornice più informale rispetto alle visite precedenti: niente Studio Ovale, ma un pranzo di lavoro nella Cabinet Room. Una scelta che, secondo diversi osservatori, riflette la cautela con cui Trump sta gestendo i rapporti con Kiev. «Putin non è pronto per la pace, ma con il suo aiuto potremmo finire la guerra», ha detto Zelensky ringraziando Trump per l’invito. Della delegazione ucraina hanno fatto parte il capo dell’ufficio presidenziale Andrii Yermak, il segretario del Consiglio per la Sicurezza e la Difesa Nazionale, Rustem Umerov, il primo viceministro per gli Affari Esteri, Sergiy Kyslytsya e l’ambasciatrice dell’Ucraina negli Stati Uniti, Olga Stefanishyna.
L’atteggiamento ambiguo di Trump
Negli ultimi mesi, il presidente Usa ha mantenuto un atteggiamento ambiguo nei confronti della guerra in Ucraina: vicino a Vladimir Putin per lungo tempo, Trump ha però mostrato crescenti segnali di irritazione verso il leader russo, accusato di rallentare i tentativi diplomatici di pace. Giovedì, i due presidenti – americano e russo – hanno avuto una telefonata durata oltre due ore e mezza, dopo la quale Trump ha annunciato un futuro incontro con Putin in Ungheria, senza però indicare una data precisa. Una mossa interpretata da molti come un passo indietro rispetto al sostegno a Zelensky, che teme nuove esitazioni da parte di Washington.
Le nuove forniture di sistemi di difesa aerea
Nelle scorse ore, fonti della Casa Bianca hanno confermato che sul tavolo ci sono anche nuove forniture di sistemi di difesa aerea e il possibile aggiornamento dei protocolli di cooperazione militare tra Stati Uniti e Ucraina. Il vertice di oggi è dunque uno snodo delicato per entrambi. Zelensky cerca garanzie concrete per la sopravvivenza militare del suo Paese, mentre Trump – tra equilibri geopolitici e pressioni interne – sembra ancora alla ricerca di una linea definitiva nei confronti di Mosca.
Trump esclude un incontro a tre
«Putin vuole che la guerra finisca», ha dichiarato Donald Trump, sostenendo che le cose «stanno andando abbastanza bene». Ma, ricevendo il leader ucraino, ha escluso un incontro a tre a Budapest: «Questi due leader non si piacciono, vogliamo che tutti si sentano a loro agio. Gli incontri saranno separati. Entrambi negoziano bene ma c’é troppo odio tra loro». Mentre pare che l’incontro con Xi Jinping resta in piedi. «Penso che siamo in una posizione forte nei negoziati commerciali con la Cina», ha affermato il presidente Usa.