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Laura Boldrini, Maurizio Landini e Meloni “cortigiana”: «Un equivoco»

17 Ottobre 2025 - 06:16 Alba Romano
giorgia meloni cortigiana maurizio landini laura boldrini
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Secondo l'ex presidente della Camera il segretario Cgil si riferiva a un altro significato della parola

Secondo Laura Boldrini l’epiteto di “cortigiana” elargito da Maurizio Landini a Giorgia Meloni è un «grande equivoco». Perché «al maschile il termine “cortigiano” ha un significato diverso dal femminile “cortigiana”». Anche se la premier ha mostrato che tra i significati c’è quello di prostituta, l’ex presidente della Camera dice che «Ascoltando per intero l’intervento di Landini è chiaro che il segretario volesse dire che Meloni fa parte della corte di Donald Trump, come se stesse usando quel termine al maschile e non al femminile».

Maschile e femminile

Secondo Boldrini «bisogna ascoltare il discorso per intero, altrimenti si rischia di farne un uso strumentale. Non penso ci sia stato un intento di offendere in modo sessista la presidente Meloni, ma di fare una considerazione politica, intendendo che Meloni è politicamente subalterna a Trump. Mi sembra una forzatura, escludo che Landini volesse far riferimento al significato di prostituta. Ha usato la parola sbagliata». Mentre la maggioranza secondo lei fa vittimismo. Per nascondere «una debolezza in politica estera perché il segretario della Cgil voleva dire che Meloni, in particolare sul piano Trump per Gaza, ha avuto un ruolo subalterno rispetto al presidente Usa. Ed essendo la premier una sua alleata, prima di prendere una posizione in politica estera aspetta di sapere cosa deciderà Trump per poi allinearsi, pur assumendo posizioni a metà».

La Palestina e Hamas

Boldrini parla del riconoscimento dello Stato di Palestina: «Sì, nei tempi e nelle modalità non vuole mai far dispiacere Trump ma capisce anche che non può fare finta di niente rispetto alle richieste di milioni di italiane e italiani scesi in piazza contro il genocidio. E non può far finta di niente di fronte al fatto che sono 154 i paesi che hanno riconosciuto lo Stato di Palestina». Il governo italiano lo chiede ma a condizione che non ci sia Hamas. «Un riconoscimento parziale è abbastanza ridicolo perché un Paese o si riconosce o no, tanto più che Hamas non ha mai voluto lo Stato di Palestina. Così come non lo ha mai voluto Netanyahu».

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