Ultime notizie Delitto di GarlascoDonald TrumpGazaLegge di bilancioPamela Genini
ATTUALITÀAutoCarabinieriEsplosioniInchiesteLazioRaiReportRomaSigfrido RanucciTvVideo

Esplode l’auto di Sigfrido Ranucci a Campo Ascolano: «Due bombe, mia figlia era lì» – Il video

17 Ottobre 2025 - 04:35 Alessandro D’Amato
sigfrido ranucci auto esplosione bomba campo ascolano
sigfrido ranucci auto esplosione bomba campo ascolano
La vettura è saltata in aria, danneggiando anche l'altra auto di famiglia. «Hanno usato un chilo di esplosivo». Il conduttore di Report sotto scorta dal 2014. Le minacce della mafia e i pedinamenti

Due esplosioni hanno distrutto le auto del giornalista Sigfrido Ranucci e della figlia davanti casa a Campo Ascolano, in località Pomezia. È accaduto ieri, 16 ottobre, intorno alle ore 22. Le vetture erano parcheggiate davanti casa. Sono esplose e si sono incendiate. Il conduttore di Report parla di bombe: «Due ordigni hanno distrutto le automobili parcheggiate davanti casa a Campo Ascolano, alle porte di Roma. Le deflagrazioni sono state così forti da scuotere l’intero quartiere». Intanto scende in campo la Direzione Investigativa Antimafia. Al momento il pm della Dda Carlo Villani – coordinato dall’aggiunto Ilaria Calò – procede per danneggiamento con l’aggravante del metodo mafioso in attesa di ricevere le prime informative dalle forze dell’ordine intervenute.

L’auto di Ranucci esplosa a Campo Ascolano e la bomba

L’account X della trasmissione di Rai3 Report parla di una sola bomba: «L’auto è saltata in aria, danneggiando anche l’altra auto di famiglia e la casa accanto. Sul posto carabinieri, Digos, vigili del fuoco e scientifica. La Procura di competenza si è attivata per le verifiche necessarie ed è stato avvisato il Prefetto. La potenza dell’esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento». Ranucci ha raccontato l’accaduto ai microfoni di Rainews. Nessuno è rimasto ferito ma la figlia del giornalista era passata a casa poco prima delle deflagrazioni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e gli investigatori della Digos, che hanno avviato i rilievi tecnici per accertare la natura della doppia esplosione.

Report e l’esplosione

Ranucci ha detto che sua figlia «è passata davanti alla mia auto pochi minuti prima dell’esplosione. Avrebbero potuto ammazzare una persona, avrebbero potuto ammazzare mia figlia. Hanno usato almeno un chilo di esplosivo». La figlia aveva parcheggiato l’auto vicino a quella del padre 20 minuti prima dell’esplosione. La vettura esplosa era stata parcheggiata lì dal figlio il giorno prima intorno alle 13.20: «Mio figlio l’aveva parcheggiata dove è esplosa alle 13.20 di ieri». Poi il giornalista si sfoga: «C’è un clima di isolamento e di delegittimazione nei miei confronti, negli ultimi mesi ho ricevuto varie minacce, tutte oggetto di denuncia: mi hanno mandato un proiettile di P38, sono stato pedinato da personaggi identificati dalla mia scorta, sono stato oggetto di dossieraggi anche dall’estero».

Ranucci sotto scorta

Ranucci è sotto scorta dal 2014 dopo le minacce di morte da parte della mafia. Da quel momento la vita per lui è sicuramente cambiata. «Onestamente non è cambiata molto rispetto all’inizio delle minacce, ossia dal 2009. Infatti conducevo una vita di merda prima e continuo a condurre una vita di merda ora», ha detto qualche tempo fa ironicamente. Poi ha ricordato: «Una volta il capo scorta mi disse: “A dotto’ più che fuori lei deve preoccuparsi di quelli che stanno in Rai”».

Le esplosioni

Secondo le prime informazioni le esplosioni hanno danneggiato il cancello d’ingresso di casa Ranucci a Campo Ascolano. Hanno distrutto anche vasi e piante che si trovavano nelle vicinanze. La polizia sta setacciando l’area. Alcune videocamere di sorveglianza potrebbero fornire dettagli utili. A indagare i carabinieri di Frascati. Gli artificieri sono al lavoro sulle due auto.« Io non so ancora dare una chiave di lettura a quello che è successo. Quello che ho fatto è mettere insieme un po’ di cose che sono successe in questi mesi. Io non le ho mai pubblicizzate pubblicamente, anche per tutelare le persone a me care. L’estate scorsa, un anno fa, abbiamo trovato i proiettili, due proiettili della P38 fuori casa. Poi c’è un elenco di situazioni particolari accadute negli ultimi mesi, a partire anche dal tentativo di delegittimazione nei miei confronti».

Le reazioni

«Un gesto gravissimo, vile, inaccettabile. Un ordigno ha fatto esplodere l’auto di Sigfrido Ranucci, davanti alla sua abitazione. Per fortuna nessuno è rimasto ferito, ma resta la gravità estrema di un atto che colpisce non solo un giornalista, ma la libertà stessa di informare e di esprimersi. A lui e alla sua famiglia la mia piena solidarietà e vicinanza», dice il ministro della Difesa Guido Crosetto. «Solidarietà di tutta la comunità di Azione a Sigfrido Ranucci. Atto molto preoccupante anche nelle modalità che non si vedevano da tempo», scrive sui social Carlo Calenda. «Sono sgomento e preoccupato. Non può essere questo il prezzo della libertà di informazione in un paese come il nostro. Solidarietà a Sigfrido Ranucci, alla sua famiglia, alla redazione di Report. Dire la verità non può essere una condanna. Trovare i colpevoli, proteggere», dice Filippo Sensi del Pd.

Salvini e Meloni

«Quanto successo a Pomezia è di una gravità inaudita e inaccettabile. Totale solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia», scrive sui social il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini. La premier Giorgia Meloni esprime «solidarietà» al giornalista: «Difendiamo la libertà e l’indipendenza dell’informazione».

Di Battista

L’ex M5s Alessandro Di Battista attacca: «Quando i giornalisti vengono lasciati soli da un ‘potere’ che in realtà dovrebbe proteggerli; quando le Istituzioni attaccano la libera informazione (sempre più rara); quando la politica o gli pseudo-politici delegittimano continuamente coloro che hanno il coraggio di denunciare, di informare, di combattere con notizie e verità mafia, corruzione e genocidi in diretta streaming; beh allora qualche balordo (speriamo siano solo balordi) si sente autorizzato a fare quel che è stato fatto stanotte a Sigfrido Ranucci. Mi auguro che adesso tutte le alte cariche dello Stato esprimano la massima solidarietà ad un Giornalista perbene e libero che stanotte sarebbe potuto morire. La mia solidarietà e la mia gratitudine a Sigfrido Ranucci. Coraggio, Sigfrido, non mollare!».

«Stanotte, nel silenzio di una strada qualunque, un’esplosione ha squarciato la normalità. Un ordigno piazzato sotto l’auto di Sigfrido Ranucci ha distrutto non solo una vettura, ma ha sfiorato la vita di chiunque fosse lì per caso. Ha danneggiato la casa, l’altra auto di famiglia. Poteva essere una strage. Non è un avvertimento: è un salto di qualità», scrive sui social il deputato Avs Marco Girmaldi. «È il linguaggio di chi non ha più paura di mostrarsi per quello che è. Colpire Ranucci significa colpire il giornalismo d’inchiesta, quello che non si piega. Un abbraccio a lui e alla sua famiglia, a tutta la redazione di @reportrai3 e a tutti i loro collaboratori, operatori e giornalisti. Ora non servono parole di circostanza. Servono indagini rapide, protezione concreta, condanne nette. Chi ha messo quella bomba ha dichiarato guerra alla verità. E lo Stato deve rispondere, senza esitazioni».

leggi anche