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Risponde a un annuncio di lavoro come badante e si trova sequestrata e violentata in casa per un mese. Arrestato un 60enne di Catania

21 Ottobre 2025 - 16:27 Alba Romano
badante sequestrata violentata
badante sequestrata violentata
La vittima è una donna di 44 anni, di origini rumene. Dall'appuntamento per il colloquio di lavoro non era più tornata

I carabinieri di Palagonia (Catania) hanno arrestato in flagranza un 60enne accusato di sequestro di persona e violenza sessuale nei confronti di una 44enne di origini romene. La donna aveva risposto a un’inserzione pubblicata online sui social in cui si offriva un posto di lavoro da badante per anziani e perciò si era recata a casa del suo aguzzino per conoscere la persona da accudire e concordare i termini economici. L’uomo avrebbe però svelato che l’inserzione era un pretesto e avrebbe tenuto prigioniera la romena per un mese, violentandola ripetutamente. 

I tentativi di fuga, i pugni, la stanza chiusa a chiave

Il giorno in cui è stata sequestrata la 44enne avrebbe tentato di scappare trovando, però, la porta dell’abitazione chiusa a chiave dall’uomo, che le avrebbe sottratto il cellulare per impedirle di chiedere aiuto. «Il calvario della donna – spiegano gli investigatori dell’Arma – si sarebbe protratto per circa un mese e per sottometterla l’uomo l’avrebbe più volta presa a schiaffi e pugni». La donna, separata e madre di un 12enne, sarebbe stata costretta a soddisfare in ogni momento le pretese dell’anziano, che lasciava l’abitazione solo il tempo necessario a comprare sigarette, birre e generi alimentari. Ma un giorno l’uomo si è tradito, lasciando a casa il cellulare della vittima.

L’arrivo dei carabinieri, le scuse dell’uomo

La 44enne, entrata in possesso del suo cellulare, ha inviato un messaggio a un’amica chiedendole di chiamare i carabinieri. Poi ha cancellato il messaggio, per evitare che il suo aguzzino al rientro di accorgesse della sua richiesta di aiuto. Quando i militari, contattati dall’amica della donna, sono arrivati nell’appartamento l’uomo ha trovato alcune scuse per non aprire il portone. Poi ha mollato la presa, dichiarando ai carabinieri che aveva una compagna. Ma non era vero nulla. Alla vista dei militari la donna è corsa verso loro chiedendo di esser salvata. Immediatamente soccorsa, è stata condotta all’ospedale di Caltagirone, dove i medici hanno confermato la compatibilità delle lesioni riscontrate, fisiche e psicologiche, con una presunta violenza sessuale.

(Foto di Jose P. Ortiz su Unsplash)

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