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«Un cavo non a norma ha causato l’incidente alla funicolare di Lisbona»

21 Ottobre 2025 - 06:15 Alessandro D’Amato
funicolare lisbona incidente cavo non a norma
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Era stato acquistato per sbaglio dal gestore dell'Elevador da Glória. Senza nessun controllo interno. Anche altri impianti lo montano

È stato un cavo non a norma a causare l’incidente da 17 morti della funicolare di Lisbona. La fune che collegava le due cabine dell’Elevador da Glória si è spezzata causando il deragliamento il 3 settembre 2025. Perché non rispettava gli standard stabiliti dal suo stesso gestore Carris. Ovvero la Companhia Carris de Ferro de Lisboa (CCFL). L’Ufficio portoghese per la prevenzione degli incidenti aerei e ferroviari (Gpiaaf) scrive a pagina 35 del suo rapporto che il cavo non era certificato per gli impianti di trasporto di persone, né era adatto al tipo di impianto in uso nelle funicolari. E che era stato acquistato «per sbaglio». Senza che nessun sistema di controllo interno rilevasse l’errore.

Il cavo dell’Elevador da Glória

La disconnessione ha causato il deragliamento. E così una delle due cabine dell’Elevador da Glória si è staccata dall’altra ed è precipitata a tutta velocità lungo la strada. Poi si è schiantata contro un edificio, uccidendo 17 persone e ferendone 20. Tra le vittime – otto uomini e otto donne di età compresa tra 36 e 82 anni, più il macchinista – c’erano sei portoghesi e undici stranieri: tre britannici, due sudcoreani, due canadesi, una francese, uno svizzero, un americano e un ucraino. «L’uso di cavi non conformi alle specificità d’uso è dovuto a diversi errori accumulati nel processo di acquisizione, accettazione e applicazione da parte di Carris, i cui meccanismi organizzativi di controllo interno non erano sufficienti o adeguati a prevenire e rilevare tali errori», si legge nel documento.

Il rapporto

Il rapporto aggiunge che non è però ancora possibile stabilire definitivamente che questa sia stata la causa della rottura del cavo. Anche perché altri cavi simili erano stati adoperati durante il normale ciclo d’uso di circa 600 giorni. L’incidente mortale di settembre è avvenuto dopo 337 giorni di uso di quello specifico cavo. E per i periti è «certo che sono dovuti intervenire altri fattori», che saranno oggetto di ulteriori analisi. La funicolare Gloria risale al 1914 ed è composta da due carrozze gialle che possono ospitare 42 persone ciascuna. Il percorso sale e scende alternativamente su un dislivello da 45 a 276 metri usando un sistema di contrappesi.

I punti di attacco del cavo

L’incidente è stato causato «dallo scollegamento del cavo tra le due cabine», nel punto di attacco di quella che aveva appena iniziato la discesa. «L’ispezione visiva programmata, effettuata la mattina del giorno dell’incidente, non ha rilevato anomalie nel cavo», hanno dichiarato all’epoca gli investigatori. Ma i punti di attacco del cavo alle cabine sono visibili solo al momento della sua sostituzione, che deve avvenire ogni due anni. Il cavo è stato installato nell’estate del 2024, ha dichiarato lunedì il GPIAAF. Gli investigatori hanno inoltre affermato nel loro rapporto che le normali operazioni di manutenzione erano state effettivamente «registrate come eseguite». Ma hanno anche «raccolto prove del fatto che tale registrazione non corrisponde ai compiti effettivamente svolti».

La funicolare: una bomba a orologeria

Carris aveva sostenuto che i lavori di manutenzione in subappalto erano sempre stati completati nei tempi previsti. Il conducente della funicolare aveva effettivamente attivato i due sistemi frenanti. Ma questi non erano progettati per arrestare la cabina senza l’ausilio dell’effetto contrappeso. L’ufficio investigativo ha raccomandato che gli altri mezzi della capitale portoghese rimanessero fermi, come stabilito dal municipio subito dopo l’incidente. Per garantire che fossero dotati di sistemi di fissaggio dei cavi e di frenatura «in grado di immobilizzare le cabine in caso di rottura dei cavi».

Secondo l’esperto Carlos Neves, presidente della Facoltà di Ingegneria Meccanica dell’Ordine degli Ingegneri, il deragliamento di settembre ha evidenziato «una falla strutturale nella sicurezza». «La cosa drammatica è che ci siamo ritrovati con una bomba a orologeria tra le mani. (…) Come è possibile che un sistema di trasporto pubblico non abbia un sistema di sicurezza efficace? Questa, a mio parere, è la grande domanda a cui bisogna rispondere», ha dichiarato Neves all’Afp.

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