Meloni: «Pronti a riconoscere la Palestina quando Hamas sarà disarmata ed esclusa, il sostegno a Kiev non cambia»


La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è presentata oggi al Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo del 23 ottobre. Nel pomeriggio si sposterà alla Camera. La premier parte subito rivendicando il terzo anniversario del governo, segnato da valutazioni positive da parte delle agenzie di rating e di riconoscimenti circa la stabilità del governo: «L’Italia è tornata dove merita di stare, cioè in Serie A. Questo permette di presentarsi con autorevolezza al Consiglio europeo».
La crisi in Palestina
Palestina ed Ucraina saranno i primi problemi di cui si parlerà al Consiglio europeo. «Il recente piano in 20 punti sulla pace a Gaza, avanzato da Donald Trump, è frutto di un lavoro diplomatico a cui ha contribuito l’Italia. Dobbiamo ringraziare prima di tutto Donald Trump che ha dedicato energie a quello che è un suo indiscutibile successo. Il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco sono solo l’inizio di un percorso, la comunità internazionale è chiamata ad agire con responsabilità», dice Meloni che prosegue esprimendo la sua preoccupazione circa la fragilità della tregua in questo momento. «La violazione del cessate il fuoco da parte di Hamas è un atto che dimostra chi è il primo responsabile di questa guerra, ma la rappresaglia di Israele è un atto che non condividiamo. Per raggiungere l’obiettivo di uno stato palestinese Hamas deve accettare di non partecipare al futuro della Palestina e di essere disarmato. Sono queste le precondizioni indispensabili perché il governo italiano agisca prontamente nel riconoscimento dello Stato di Palestina».
I corridoi umanitari
Meloni rivendica il ruolo dell’Italia sia nei corridoi umanitari sia in quelli universitari, con decine di malati, ma anche di studenti universitari, portati in Italia: «Intendiamo continuare – ovviamente sulla base di adeguate garanzie di sicurezza – in questo sforzo umanitario, sia intensificando le iniziative rivolte alla sicurezza alimentare, sia sul fronte sanitario, continuando con le evacuazioni dei malati verso i nostri ospedali, ma anche intervenendo sul campo con apposite strutture sanitarie. Fattispecie per la quale tanto la Croce Rossa, quanto la Protezione civile e la sanità militare sono state attivate». E poi aggiunge, criticando le manifestazioni a favore della Palestina: «Non c’è miglior modo per aiutare il riconoscimento dello Stato di Palestina che costruire la sua classe dirigente. Sono orgogliosa di una nazione in cui la maggioranza sa ancora distinguere tra il cinismo sbandierato in favore di telecamere e la solidarietà della maggioranza silenziosa».
La situazione in Ucraina
Sull’Ucraina, sottolinea Meloni, «La nostra posizione non cambia e non può cambiare, alla luce delle tante vittime civili. Il cinismo della Russia non si è fermato neanche davanti ai convogli delle Nazioni unite attaccati da sciami di droni, anche se questo, per ragioni a me oscure, non ha destato lo stesso sdegno suscitato da altri scenari». La premier dice di aver ribadito anche a Zelensky che «nessuna decisione può essere presa senza il benestare dell’Ucraina, così come senza il benestare dell’Europa. Come ho sempre detto gli Stati uniti devono essere parte degli sforzi per la costruzione delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina». Anche l’idea di garantire la sicurezza di Kiev con un meccanismo analogo all’articolo 5 del trattato Nato resta nell’idea della premier. Ma i soldati italiani non parteciperanno in ogni caso a missioni in questo senso: «L’Italia ha già chiarito che non invierà propri soldati sul territorio ucraino».
Le sanzioni
Le sanzioni economiche che sta per votare l’Unione non sono contro il popolo russo dice Meloni: «Stiamo agendo contro chi usa quelle risorse per bombardare scuole ed ospedali”. Rispetto allo sblocco dei fondi però, la premier frena: «Vanno garantite le imprese italiane, non siamo l’unico paese del G7 a pensarla così».
Difesa Ue
La sicurezza europea è una priorità, vero, ma sarà importante «mantenere le difese sul fianco sud dell’Unione europea, il ministro Giudo Crosetto che ringrazio è stato molto chiaro su questo. La difesa italiana sarà in ogni caso rafforzata senza distogliere un solo euro dalle altre priorità che questo governo si è dato». Il credito Safe sarà quindi usato per 14,3 miliardi, ma priorità sarà data ai progetti che hanno un “dual use”, cioè utilizzabili anche per scopi civili.
La modifica del Green Deal
Secondo la premier andrà modificato il progetto europeo verde: «Dobbiamo abbandonare il progetto ideologico della prima fase. Non sosterremo la proposta di revisione della commissione, se non ci sarà un cambio di approccio. Una modifica della legge clima europea deve avere un meccanismo abilitante. E’ importante aiutare i progetti di economia sostenibile nei paese in via di sviluppo, ed è questo l’obiettivo del Piano Mattei. L’Italia sta facendo molto su questo in diversi paesi africani». In ogni caso il futuro dell’auto «non può essere solo elettrico, come non può essere solo elettrico il futuro dell’industria». Meloni dice che Von der Leyen ha fatto delle prime aperture sui carburanti alternativi che «porterebbero alla tutela dei motori endotermici e delle nostre industrie». La richiesta alla Commissione è quindi di rivedere gli obiettivi climatici: «L’Italia non rivedrà i propri obiettivi per sostenere le richieste di bizzarre maggioranze in Europa».
Le politiche abitative e l’immigrazione
Il consiglio europeo parlerà anche di case: «Sul piano casa ringrazio il ministro Matteo Salvini per il progetto a cui sta lavorando di un progetto che aiuti le giovani famiglie a compiere un primo decisivo passo. Il commissario Fitto ha anche spiegato che questo obiettivo potrebbe essere inserito in uno dei cinque del piano di Coesione”. Sull’immigrazione, dice Meloni, «l’approccio italiano, fondato su idee innovative nella gestione delle migrazioni e l’investimento sul Piano Mattei è guardato con sempre maggiore interesse in Europa. Keir Starmer, che ringrazio, sta investendo sempre di più sui rimpatri». Proprio sui rimpatri ci sarà un vertice informale: «Proporremo una tabella di marcia che dovrebbe portare ad un primo dibattito a Strasburgo». Vogliamo dice Meloni, adottare una «lista europea di paesi sicuri»: «Sarà inserito, tra i paesi sicuri anche l’idea di paesi terzi sicuri che possano essere rimpatriati in return hubs in paesi terzi, in attesa di rimpatrio. A beneficiare di questo progetto saranno soprattutto i quartieri periferici, le forze di sicurezza, ma anche tutti gli italiani. Lo avevamo promesso e lo stiamo facendo, la maggioranza degli italiani riconosce il lavoro serio e i risultati, finché quella maggioranza starà della nostra parte andremo avanti con lo sguardo fiero perché sempre più italiani possano essere orgogliosi di essere italiani».
Opposizione più fondamentalista di Hamas
«Ho sentito dire una cosa parecchio inesatta: che avrei paragonato l’opposizione ai terroristi», spiega la premier Meloni nella sua replica alla Camera. La frase era circolata dopo che alcuni partiti di centrosinistra hanno votato contro il Piano di pace di Trump nelle scorse settimane. «Per chi conosce la lingua italiana, non ho accusato l’opposizione di essere terrorista o peggiore di Hamas. Ho detto che vi eravate rifiutati di sostenere in Parlamento il piano di pace per Gaza, sottoscritto poi da Hamas. Ho detto che la vostra posizione è stata più fondamentalista persino di quella di Hamas». E punzecchia: «È possibile che a sinistra non si comprenda il significato della parola cortigiana (il riferimento è all’uscita di Landini, ndr) ma spero che si conosca almeno il significato della parola fondamentalista: chi sostiene intransigentemente una dottrina senza ammettere mediazioni e compromessi. Che è quello che avete fatto».
Meloni: «Su Ranucci fango da Schlein, lo paga l’Italia»
Poi un ultimo passaggio riferito alla segretaria del Pd, Elly Schlein, dopo la polemica politica scoppiata in seguito al suo intervento al congresso del Pse, in cui ha parlato dell’attentato a Sigfrido Ranucci, immediatamente dopo aver detto che «la libertà e la democrazia sono a rischio quando l’estrema destra è al governo».«Quindi, dopo la Meloni complice dei morti in mare e la Meloni complice di genocidio – interviene la premier dall’Emiciclo – abbiamo anche la Meloni complice, o mandante, dell’attentato a Ranucci», spiega la premier. Si tratta, ha aggiunto, di «dichiarazioni gravissime» perché «gettano ombre e fango sull’Italia, sulla sua democrazia e sulla maggioranza che i cittadini scelgono» e questo «l’Italia rischia di pagarlo». «Voi sapete benissimo che non è vero che in Italia è a rischio la democrazia e la libertà. Ma se lo sapete, perché lo andate a raccontare all’estero? Non vi aiuterà a governare sulle macerie invece di stare all’opposizione in una nazione che prospera»